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Sanremo Ospedaletti | 24 aprile 2015, 17:00

Scuolesicure, dove siete?

Cinguettare serve a poco, se poi i soldi annunciati restano in gabbia. L’ultimo fiasco è la sbandierata Anagrafe scolastica, appena rinviata a chissà quando - “a breve” secondo il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini - perché mancavano i dati di alcune regioni.

Scuolesicure, dove siete?

Scuolebelle, scuolesicure, scuolenuove: di sicuro non a Sanremo. Controsoffitti che crollano e calcinacci sui pavimenti come un po’ in tutta Italia, eredità pericolante di un’edilizia scolastica vetusta, piena di pezze e orfana di un piano nazionale capace di sistemare definitivamente le realtà più pericolose. Dopo la tragedia sfiorata all’istituto Calvino (giù pezzi d’intonaco in corridoio, appena dopo il passaggio degli alunni di due classi elementari) e la chiusura di altri sei plessi per le verifiche di sicurezza, l’emergenza ha completato il suo viaggio traballante da Sud a Nord, lungi però dall’essere affrontata col dovuto cipiglio dal Governo.

Cinguettare serve a poco, se poi i soldi annunciati restano in gabbia. L’ultimo fiasco è la sbandierata Anagrafe scolastica, appena rinviata a chissà quando - “a breve” secondo il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini - perché mancavano i dati di alcune regioni. Sarebbe un primo e doveroso passo per conoscere lo stato reale degli edifici. Quelli più malandati, a rischio sismico, che richiedono ristrutturazioni più complesse e urgenti. Per evitare abbellimenti di facciata e concentrarsi sui lavori di peso. Tipo i vecchi soffitti che potrebbero frantumarsi sulle teste di qualcuno. Ci sarebbero 40 milioni di euro stanziati nel disegno di legge sulla Buona Scuola, proprio per valutare se le controsoffittature degli istituti siano solide o no. Ma senza l’anagrafe come si fa a sapere a quali dare la precedenza? A Sanremo intanto il sindaco Biancheri ha investito 300.000 euro per tamponare almeno le crepe più evidenti. Squadre di operai hanno picchettato intonaci, fatto cascare brandelli di mattoni e calcestruzzi, riempito buchi.

La maggior parte dei quattro miliardi finora promessi dal premier Matteo Renzi è ancora bloccata, aspettando la conclusione di un iter parlamentare, o la pubblicazione dei decreti attuativi, o la rispolverata di qualche fondo previsto ma dimenticato nelle pieghe della burocrazia. Così sono sempre fermi quei 350 milioni destinati alle misure per l’efficienza energetica nelle scuole. Il problema però non è solo trovare le risorse, ma anche capire come indirizzarle. A Sanremo il Comune vorrebbe eseguire interventi “definitivi” durante l’estate. Occorrono più finanziamenti. Può darsi che Biancheri sarà davvero costretto a sforare il Patto di stabilità come ha ventilato, per stabilizzare i soffitti cadenti. D’altronde, siamo in un Paese instabile.

Luca Re

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