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Attualità | 30 marzo 2015, 12:37

Con uno stage al Royal, importante iniziativa dell'alberghiero di Arma di Taggia per i diversamente abili

Impegnate in prima fila le insegnanti che seguono quotidianamente i ragazzi, di solito in un rapporto 1 a 1. Si tratta di Giorgia Brutto, Ramona Papa, Graziana Cardo e Mananela Gonzales

Con uno stage al Royal, importante iniziativa dell'alberghiero di Arma di Taggia per i diversamente abili

La scuola che ci piace. Si parla del progetto 'Mi penso adulto', realizzato per la prima volta dall’Istituto Ruffini Aicardi di Arma di Taggia.

"Dunque non polemiche, non preoccupazioni per strutture, graduatorie o voti. Si parla di vera crescita personale, di scuola come realtà di formazione e di inclusione sociale. Protagonisti i ragazzi diversamente abili del frequentatissimo istituto alberghiero. Era la prima volta. Per loro e in assoluto. Appariva gusto che anche chi svolge un percorso comunque diverso dalla massa degli alunni potesse svolgere uno stage formativo presso una struttura ricettiva. Il binomio scuola-lavoro al quale si deve comunque puntare per stare al passo con i tempi. E allora il progetto di stage è stato attuato e ad un livello altissimo: infatti i ragazzi sono stati impegnati nel prestigioso Hotel Royal, un 5 stelle lusso che è vanto della hotellerie italiana. Lungimirante e come sempre molto disponibile il direttore dell’Hotel, Marco Sarlo. Impegnate in prima fila le insegnanti che seguono quotidianamente i ragazzi, di solito in un rapporto 1 a 1. Si tratta di Giorgia Brutto, Ramona Papa, Graziana Cardo e Mananela Gonzales. Il tutto approvato dal dirigente scolastico Sergio Maria Conti. Meritano ovvia citazione i protagonisti: Andrea, Simone, Efraim, Alberto , Antonella, Alessandro , Francesco. Sono ormai arrivati in quarta e quinta superiore. E sono stati impegnati in cucina, in sala ed alla reception. Dunque a diretto contatto con il mondo esigente di un Hotel di altissimo livello. Ottima peraltro l’accoglienza e la collaborazione da parte dei responsabili dei reparti. Ricambiati comunque da ragazzi impegnati ed orgogliosi, capaci di risaltare per impegno e professionalità.

Lo stage è durato una settimana dal 16 al 20 marzo, periodo comunque delicato in quanto vicino alla riapertura di febbraio e alle porte della primavera. Un successo dunque, che merita di essere ricordato e che sicuramente sarà uno dei punti di ripartenza di questi ragazzi, capaci di valorizzare le loro differenze in positivo e dotati di una carica di umanità e di voglia di fare non comuni". 

C.S.

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