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Eventi | 15 marzo 2015, 22:46

Si sono concluse oggi con la Messa alla Chiesa degli Angeli le celebrazioni per commemorare Don Orione

Nella chiesa matuziana, la stessa dove il 12 marzo del 1940 – era un giovedì anche allora - furono celebrate le esequie di don Luigi Orione, hanno presenziato autorità religiose, civili e militari.

Si sono concluse oggi con la Messa alla Chiesa degli Angeli le celebrazioni per commemorare Don Orione

Con la Santa Messa nella chiesa di Santa Maria degli Angeli presieduta dal card. Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino, si sono concluse stamani le celebrazioni organizzate dall’Opera Don Orione, dalla Chiesa Diocesana di Ventimiglia-Sanremo, con il patrocinio del Comune, per commemorare il sacerdote canonizzato da Papa Giovanni Paolo II nel 2004.

Nella chiesa matuziana, la stessa dove il 12 marzo del 1940 – era un giovedì anche allora - furono celebrate le esequie di don Luigi Orione, hanno presenziato autorità religiose, civili e militari. Per l’Amministrazione comunale era presente l’assessore alle Politiche sociali Costanza Pireri che, a nome del Sindaco e della città, ha ringraziato il cardinale e tutti i presenti . “Don Orione – ha detto - è un Santo a cui ci rivolgiamo con affetto; il suo cuore pulsa in mezzo a noi, nella convinzione che sia di conforto e di aiuto soprattutto alle persone in difficoltà, ai deboli e ai poveri a cui lui era così vicino”.

Il cardinale Poletto ha auspicato che Sanremo senta forte il legame con Don Orione, città in cui le opere intraprese dal santo continuano ancora oggi. Poletto, inoltre, sottolineando le umili origini del santo, figlio di un selciaio, ha ricordato che, “quando ero vescovo ad Asti, mi veniva ricordato che le strade acciottolate della parrocchia di Agliana su cui camminavamo erano state fatte dal giovane Luigi e dal padre, con cui il futuro santo aveva lavorato per un paio di anni”. Don Luigino Brolese, direttore dell’Opera Don Orione di Sanremo, ha posto l’accento sulla folla che a Sanremo partecipò al funerale del sacerdote. “E’ straordinario – ha commentato – come la gente accorse in massa per la fama del religioso. Lo dimostrano non solo le foto ma anche i video dell’epoca. Un seguito che non si fermò a Sanremo ma che continuò anche in tutte le cittadine rivierasche dove il feretro fece tappa prima di raggiungere Milano prima e Tortona poi,  dove venne tumulato, a testimoniare come la scomparsa dell’umile sacerdote sconvolse l’Italia tutta”.

Infine, la presenza del Gruppo Musicale Don Orione di Borgonovo Val Tidone, con i suoi musicisti e majorettes, che, nonostante le condizioni meteo, è comunque riuscito ad esibirsi e a regalare un momento di vivacità e di allegria lungo le strade del centro cittadino, testimonia il profondo legame che Don Orione aveva con Borgonovo. E’, infatti, in questo paese, dove c’era un collegio che ospitava i bambini orfani o poveri di cui don Orione si prese cura, che lui avrebbe voluto morire.

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