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Attualità | 15 ottobre 2014, 15:47

Rete Ferroviaria Italiana ligure: già operativi 13 cantieri per la messa in sicurezza di 44 punti di rischio dopo il dissesto idrogeologico

Complessivamente entro dicembre 2014 saranno avviati sull’intera rete lavori per circa 130 milioni di euro. Nel 2015 programmati ulteriori interventi per circa 120 milioni.

Rete Ferroviaria Italiana ligure: già operativi 13 cantieri per la messa in sicurezza di 44 punti di rischio dopo il dissesto idrogeologico

Per la messa in sicurezza del territorio nelle zone e nelle aree che interferiscono con i binari, Rete Ferroviaria Italiana ha già avviato e reso operativi 13 cantieri su 44 per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per garantire gli standard di sicurezza (safety) della rete ferroviaria in Liguria.

Altri 27 interventi saranno avviati nelle prossime settimane e quattro nei primi mesi del 2015. Complessivamente entro dicembre 2014 saranno avviati sull’intera rete lavori per circa 130 milioni di euro. Nel 2015 programmati ulteriori interventi per circa 120 milioni. È il primo stralcio del Piano di interventi di gestione/mitigazione approntato da RFI a seguito dell’incremento, registrato negli ultimi anni, dell’entità e della frequenza dei fenomeni di dissesto idrogeologico e basato su rigorose analisi di rischio. 

Parallelamente, in tutte le sedi territoriali RFI integra queste azioni con la vigilanza straordinaria dei punti sensibili dell’infrastruttura ferroviaria interessati da eventi meteorologici particolarmente intensi e da criticità idrogeologiche o idrauliche segnalate dalla Protezione Civile. Inoltre, Rete Ferroviaria Italiana utilizza un sistema di allerta meteo e di previsioni meteorologiche dedicato, per controllare costantemente gli effetti degli eventi atmosferici sull’intera rete. 

La prevenzione del dissesto e la protezione delle linee ferroviarie utilizzano anche la ricerca e la sperimentazione di nuove tecnologie in collaborazione con il Centro di Ricerca per la Previsione, Prevenzione e Controllo dei Rischi Geologici (CERI) de La Sapienza di Roma, considerata la complessità tecnica della gestione del fenomeno e la vastità delle aree coinvolte, spesso non di proprietà RFI.

C.S.

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