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Eventi | 26 agosto 2014, 09:57

Sanremo: domani alla Chiesa di San Giuseppe appuntamento con il Coro Musica Nova

Oltre al Credo il Coro Musica Nova proporrà una selezione di brani scritti da alcuni fra i più grandi compositori della polifonia vocale, come Gabriel Fauré, W.A. Mozart, Anton Bruckner, Sergeij Rachmaninov e toccherà poi stili diversi come il gregoriano, il liturgico ortodosso e il gospel.

Sanremo: domani alla Chiesa di San Giuseppe appuntamento con il Coro Musica Nova

Mercoledì 27 agosto prossimo alle ore 21.00 nella chiesa di San Giuseppe il Coro Musica Nova terrà l’ultimo concerto del ciclo estivo “Tra terra e cielo”, patrocinato dall’Assessorato al Turismo del comune di Sanremo. Il coro eseguirà per intero il Credo di Antonio Vivaldi, un pezzo tecnicamente impegnativo, cui è stata dedicata molta della preparazione della scorsa primavera con l’intento di raggiungere l’eccellenza nell’esecuzione; si tratta infatti di uno dei brani che costituiranno l’ossatura della piccola tournée che il coro ha in programma nel mese di ottobre nella città universitaria di Coimbra in Portogallo. 

Oltre al Credo il Coro Musica Nova proporrà una selezione di brani scritti da alcuni fra i più grandi compositori della polifonia vocale, come Gabriel Fauré, W.A. Mozart, Anton Bruckner, Sergeij Rachmaninov e toccherà poi stili diversi come il gregoriano, il liturgico ortodosso e il gospel.

"Il Coro Musica Nova, diretto dal maestro Paolo Caravati, gode di un’ottima reputazione all’interno del panorama del canto corale della provincia, e forte della sua esperienza ormai trentennale, offre spettacoli sempre godibili ed emotivamente intensi che denotano le sue caratteristiche di gruppo fortemente unito e animato da autentica passione . - spiegano i promotori dell'evento - negli ultimi anni il maestro Caravati ha puntato molto sulla tecnica dell’esecuzione e ha incentrato il suo lavoro sulla cura del gesto canoro, sui rapporti che nel compierlo intercorrono fra l’azione del corpo e la guida della voce, sul controllo che ogni corista, dalla prima all’ultima nota di una partitura, deve esercitare su di sé e su ciò che il coro intero sta producendo in quel momento. I risultati di tanta dedizione sono decisamente lusinghieri e il coro può pensare ora di affrontare partiture tecnicamente più sofisticate che potranno via via allargare il suo orizzonte musicale e prepararlo a nuove e affascinanti sfide poiché misurarsi con questo tipo di musica, e sviscerarla, consente di avvicinarsi e di toccare e talvolta esercitare la bellezza".

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