ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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Politica | 26 febbraio 2013, 16:05

Minasso fuori dalla Camera: “Non potevo fare di più. Grave tirare la volata a Grillo”

E adesso cosa succede? “Vediamo intanto cosa fanno al governo, dovranno trovare delle soluzioni. Io domani sono a Roma e vedremo come agire. Sono sempre il coordinatore regionale del PDL, quindi sentiremo cosa vogliono fare e poi vedremo. Non penso che andare alle elezioni subito sia una cosa intelligente"

Minasso fuori dalla Camera: “Non potevo fare di più. Grave tirare la volata a Grillo”

Il giorno dopo la caduta personale. A bocce ferme e giochi ormai fatti, abbiamo chiesto al candidato alla Camera per il PDL della Provincia di Imperia, Eugenio Minasso, il motivo di questa debacle. “Rispetto a come partivamo –ha esordito Minasso – io non la ritengo una debacle. Siamo partiti da molto bassi. Non dimentichiamoci che alle ultime comunali di Genova abbiamo perso il 9% e a Spezia il 12%. Con una Provincia con Bordighera sciolta per infiltrazioni mafiose, Ventimiglia uguale, Vallecrosia con Sindaco dimissionario, Imperia dove il PDL si è spaccato a metà e ha fatto cadere il sindaco. Oltre alla montagna di indagini che ci sono ad Imperia.  Insomma direi che abbiamo fatto ancora un miracolo”.

A livello personale, lo slittamento dalla seconda alla terza posizione, ritiene che le sue carte alla Camera si siano giocate lì? Io lo sapevo che sarebbe stata dura, l’avevo anche detto. Mi aspettavo che i grillini avessero un risultato importante, non a questi punti. Mi aspettavo che potessero dare, visti i risultati fino a ieri sera, 3 a Grillo 3 a noi e 1 a Monti. Invece c’è stato quel poco in più sufficiente a fare scattare il 4 a Grillo, che l’ha tolto a noi”.

Se da partito il risultato, come da voi ribadito in queste ore, “è buono”, a livello personale c’è un po’ di rammarico? “Io tutto quello che potevo fare l’ho fatto. Più di così non potevo fare. Mi soddisfa il risultato elettorale, ma non, ovviamente, quello personale”. Non c’erano margini per fare qualcosa di più? “Se fossi stato al numero due sarei stato sicuramente eletto. Ma margini di miglioramento non ce n’erano e, a livello locale, è molto relativo quello che si può fare.” Rimpianti? “Al numero 3 non potevo fare di più. L’unico rimpianto essere scivolato dal numero 2.” 

Pare anche che qualcuno dei vostri abbia tirato la volata a Grillo… “Assolutamente. Tutto incide, anche se non è, secondo me, determinante in una elezione del genere. Certo è molto grave che qualcuno faccia una cosa del genere”.

E adesso cosa succede? “Vediamo intanto cosa fanno al governo, dovranno trovare delle soluzioni. Io domani sono a Roma e vedremo come agire. Sono sempre il coordinatore regionale del PDL, quindi sentiremo cosa vogliono fare e poi vedremo. Non penso che andare alle elezioni subito sia una cosa intelligente e occorre fare qualche riforma”.

Per esempio? “La prima la riforma della legge elettorale.” Anche dal Pd hanno attribuito ‘la colpa’ dei risultati elettorali a questa legge: ma non potevate farla prima, come pare fosse da accordi quando entrò il governo tecnico, per cui la parte politica, quindi con PD e PDL a sostegno del governo, non si sarebbe dovuta occupare della riforma elettorale?  “I leader di partito non avevano forse le motivazioni, perché da parte mia - io che ho sempre fatto il primo con le preferenze - figuriamoci se non avrei voluta metter mano a questa legge. Anzi, probabilmente non sarei in questa situazione. Sarei quasi sicuramente rieletto”.

 

 

Renato Agalliu

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