Il Ponente è filo Cartaginese. Certe scelte, fatte dai padri, dopo duemila anni hanno influenzato e, influenzano ancora, il giorno d'oggi, la nostra regione. Questo è capitato, pensate voi, nelle Guerre Puniche: le tribù liguri degli Intemeli, Ingauni e Sabatii scelsero come alleato Cartagine, mentre i Genoati scelsero i Romani. Avevano la possibilità di diventare capitale della Liguria sia Savona sia Genova, avendo tutte e due un bel porto naturale protetto dai venti. Vinsero i Romani e l'ago della bilancia cadde su Genova, che divenne la capitale economica e politica della Liguria sino il giorno d'oggi. Le vicende storiche sembravano che fossero favorevoli a noi Ponentini quando sbarcò, nel 208 a.C, Magone, figlio d’Amilcare, fratello d’Annibale e Asdrubale, dopo aver passato l'inverno alle isole Baleari, approdò ad Albenga. Da una flotta, composta da trenta navi rostrate e molte da carico, secondo lo storico Tito Livio (XXVII46,7-11) sbarcarono dodicimila fanti e circa duemila cavalieri e sette elefanti. Ormeggiate dieci navi rostrate nel porto di Savona. Mandò la flotta a Cartagine per difenderla da Scipione l'Africano. L'intento di Magone era duplice: primo far insorgere la Padania contro Roma (andò a vuoto) e convincere le tribù dei Liguri, pagandoli profumatamente ad unirsi alle sue truppe. Secondo congiungersi con quelle del fratello Asdrubale, che con trentamila uomini, era partito dalla Spagna alla volta dell'Italia per raggiungere il fratello Annibale, sganciatosi da Scipione l'Africano nella Battaglia di Becula. In poco tempo, valicò le Alpi e si ricongiunse con le truppe di Magone, sbarcato ad Albenga, rafforzate da mercenari liguri.
Gli elefanti di Magone spazzano via i Liguri Montani o Epanteri
Quando i Liguri Ingauni videro sbarcare tutto quel ben di Dio, chiesero per favore a Magone di aiutarli a conquistare tutte le Alpi Liguri, dove erano in guerra con un'altra tribù Ligure dei Montani, detti anche Epanterii o Capillati. La campagna durò due mesi. I Liguri Epanteri furono annientati. Secondo gli storici questi due mesi di ritardo, furono fatali per Asdrubale, infatti, diede tempo ai Romani di sconfiggerlo e gettare la sua testa nel campo d’Annibale. Magone, nel 205, distrusse Genova, e fu la prima e l'unica volta che i Ponentini riuscirono in questo loro intento.
Come La storia dimostra, i ponentini presero sempre legnate dai genovesi: distrussero Savona, Varigoti, Albenga, Sanremo e Ventimiglia! Calcisticamente fu un cinque a uno per loro. Magone, ferito nei pressi di Milano s’ imbarcò a Savona per aiutare il fratello Annibale, morì, a causa delle ferite, sulla nave che lo portava a Cartagine. Gli effetti di quello straordinario aiuto, strano, ma vero, si protrasse per quasi due mila anni. Infatti, i Municipia Romani d’Albenga e di Ventimiglia furono proprietari dei pascoli delle Alpi Liguri. Nel XII Sec., i Conti di Ventimiglia, non solo erano proprietari della Valle Roja, (Rotuba) con Briga e Tenda comprendeva Limone e Vernante a Nord ad Nord Est la Valle di Upega e di Carnino, compreso San Terim, il Colle del Lago dei Signori e era proprietà della Contea di Ventimiglia. Da parte sua Albenga, come municipio romano, includeva Ormea, il dialetto d’ Ormea è un dialetto Ligure e non piemontese. Ma con l'avvento del Feudalesimo, iniziarono a litigare quelli d’ Ormea con quelli di Pieve di Teco e Mendatica per i pascoli di Viozene. Apparsi sulla scena politica i due contendenti: la Repubblica di Genova e i Conti di Savoia, nel XVIII, questi ultimi occuparono militarmente Viozene. La Contea di Ventimiglia aveva una continuità territoriale tanto da permettere ai pastori di Briga e Tenda di riversarsi in Riviera. Tutto questo fu distrutto da Genova che agognava ad impossessarsi della Contea di Ventimiglia per controllare i traffici tra il Piemonte, il Ponente e la Provenza. La contea fu smembrata e Briga e Tenda finirono per entrare nell’orbita dei Savoia, di li nacquero tutto le guerre per impossessarsi di questo territorio di importale vitale tra Genova ei Savoia. La cassaforte alimentare Questo vasto territorio dei Liguri Montani o Epanteri fu un’immensa cassaforte alimentare, a cui i paesi vicini attinsero, a mani piene, per secoli. La “Viozenna”, così era chiamata nel ‘600, impediva di unire il Ducato del Piemonte ai possedimenti liguri del Marchesato d’Oneglia, ma non impedì guerre e atrocità. La cosa più strana, è che, ai primi rigori dell’inverno, tutta la zona era abbandonata, cadeva in un riposo sabbatico che durava fino a primavera. Il paese di Upeg , si narra, che fu stabilmente abitato, dopo che una donna incinta, si rifiutò di affrontare la strada del ritorno per Tenda. Alla primavera successiva fu trovata felice e contenta con un piccolo in fasce, grazie alla mucca e le pecore che entrambi l’avevano sfamati di latte e carne. A Carnino, successe un caso simile a causa di una valanga. Certamente tutti i paesi, d’estate inviavano migliaia di pecore a pascolare nella zona: ogni paese aveva i suoi luoghi di pertinenza.( Triora. Briga, Montegrosso Pian Latte. Mendatica, Cosio, Pornassio, Rezzo, Armo, Pieve di Teco). Con il disfacimento della Contea di Ventimiglia ad opera della avidità della Repubblica di Genova, la contea fu divisa in quattro contee. La città di Ventimiglia, dopo breve vita, fu gestita direttamente e proprietà del Banco di San Giorgio alla stregua della Corsica. La Contea di Badalucco, che aveva deciso di diventare libero comune fu fagocitata da Genova, comprendeva le attuali proprietà del comune di Triora, spingendosi fino a Monesi e nei boschi di Briga. Quella del Maro fu comprata dai Lascaris di Tenda. Quella di Tenda, conosciuta come Contea dei Lascaris, preferì darsi in pasto ai Savoia. Il progenitore è quel Guglielmo Pietro, che sposò la figlia dell'Imperatore d'Oriente Teodoro Lascaris II di Costantinopoli. Savoia, acquistarono tutti i piccolissimi feudi che erano possibile per poter unificare la Liguria a Piemonte. Condussero una politica tipo quella del carciofo, annettendosi un feudo dopo l’altro.La Contea del Maro fu venduta ai Savoja assieme ai paesi e paesetti come Montegrosso Pian Latte ed altri, mentre Mendatica scelse Genova e fu eretta da Genova in Castellania (sono un tipo più piccole di podesterie), Pieve di Teco in Podesteria ( anticamente il territorio della Repubblica di Genova era diviso in 32 Podesterie o piccole province). Da Triora, a Mendatica, Rezzo. Pieve di Teco, Pornassio, Armo, Ormea, e infine Briga tutti questi paesi avevano alpeggi nella Valle del Tanarello. Meditate gente… costa poco.














