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Politica | 30 marzo 2011, 11:50

Pieve di Teco: la minoranza si dissocia "...Dalle scelte ambigue e rovinose dell'amministrazione"

Presa di posizione dei consiglieri d'opposizione in merito ad alcune affermazioni del primo cittadino sulle comunità montane.

Nella foto Renzo Brunengo uno dei membri della lista "Uniti per Pieve di Teco".

Nella foto Renzo Brunengo uno dei membri della lista "Uniti per Pieve di Teco".

"Non è la prima volta che le affermazioni del Sindaco Alessandri ci sorprendono, al punto che, per capire come stanno veramente i fatti, le dobbiamo letteralmente capovolgere. Questa volta però ci hanno fatto veramente strabuzzare gli occhi".

Commentano così, i membri del Gruppo Consiliare d'opposizione “Uniti per Pieve di Teco”, Renzo Brunengo, Alberto Molinari, Tiziana Brunengo ed Anita Cappello. Al centro della reazione costernata dei consiglieri di minoranza un intervista rilasciata dal primo cittadino ai media locali in merito alla chiusura delle Comunità Montane.

"il Sindaco si sente preoccupato dichiarando 'Noi avevamo diversi dipendenti.....facevamo importanti servizi come comprensorio…'. Parla come se fosse il presidente della Comunità Montana mentre invece, unico caso in Liguria, il Comune di Pieve è rimasto addirittura fuori dall’Ente. Una scelta che risale al 2008, presa senza il voto del Consiglio, che ha isolato il nostro Comune con gravi conseguenze e costi che ricadranno sui cittadini. Non solo.

La settimana scorsa, tutti i Comuni della Valle, hanno approvato un documento unitario, per affrontare, insieme, l’organizzazione dei servizi, proprio in vista della chiusura della Comunità Montana. Ebbene, anche in quest’ultima occasione il nostro Sindaco si è differenziato da tutti gli altri non approvando il documento come convenuto e neppure portandolo, con urgenza, alla discussione in Consiglio Comunale. Dove vengono prese le decisioni importanti se neppure i consiglieri e la popolazione vengono informati ?

Si ripete, purtroppo, quanto recentemente accaduto con la discarica sotto i piloni della Statale 28, autorizzata alla chetichella e senza alcun progetto. Facendo finta di non vedere e di non sentire, nonostante il nostro gruppo consiliare, da subito, avesse ripetutamente evidenziato al Sindaco la gravità e la palese illegalità della situazione. Vogliamo quindi prendere distanza in maniera netta e decisa da questo modo di amministrare e dalle scelte ambigue e rovinose dell’Amministrazione Alessandri".

Stefano Michero

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