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Politica | 10 marzo 2011, 09:31

Imperia: le dichiarazioni dei vice coordinatori del PDL sull'intervento del Prof. Coletti

Imperia: le dichiarazioni dei vice coordinatori del PDL sull'intervento del Prof. Coletti

A proposito dell'intervento del prof. Vittorio Coletti sulla vicenda porto di Imperia, i vice coordinatori cittadini del PdL di Imperia, Mario Donato e Paolo Montesano, dichiarano:

“Lo scritto di Vittorio Coletti è un classico esempio di puntigliosa manipolazione politica di una notizia. Vediamo. Riferendosi alla sentenza con cui è stata annullata la decadenza della concessione demaniale del porto di Imperia, scrive testualmente: “Il Tar dice al funzionario che avrebbe dovuto muoversi di concerto con i suoi superiori, ritenendo, a quanto pare, che la legge debba essere al servizio della politica”. Tesi quanto mai assurda! Il Tar, semmai, ha detto proprio che il funzionario doveva rispettare la legge, e che in base alla legge lui non aveva il potere di fare quello che ha fatto. Ma evidentemente Coletti ha nostalgia di certi regimi in cui il “funzionario” (di partito in questo caso) faceva e disfaceva a suo piacimento, ed i dissenzienti finivano forse nei gulag".

"Proseguiamo: Il funzionario – si chiede Coletti – come poteva fare quel che pretende il Tar se 'dai suoi superiori ha ricevuto minacce e calci nel sedere?'  Quali minacce? Il Sindaco ed il segretario comunale (guarda caso, anche lui un funzionario) hanno messo per iscritto un invito a non pronunciare alcuna decadenza in attesa del parere legale sulla vicenda, parere richiesto a un esperto legale su istanza – proprio – del funzionario in questione. Coletti farebbe bene a chiedersi come mai, invece di attendere un parere da lui stesso richiesto, il funzionario (forse forte dei propri convincimenti o forse ascoltando suggerimenti e consigli pressanti) ha preferito in fretta e furia sancire un provvedimento  che è stato definito poi illegittimo da un Tribunale. Lasciamo perdere poi la storia dei 'calci nel sedere': è stata una chiara allusione metaforica del vicesindaco il quale non ha proprio preso a calci nessuno".

"Coletti poi racconta la storiella di chi ci guadagna di più, ovviamente sostenendo che la città di Imperia praticamente ha regalato il porto a Caltagirone. La realtà è diversa. A Imperia esisteva un vecchio porto con circa 600 posti per imbarcazioni piccole e medie. L'accordo con Caltagirone dice che il privato costruisce un nuovo porto, che amplia di 800 posti barca quello vecchio, e lo gestisce per 50 anni, dopodiché diventerà di proprietà pubblica. La città di Imperia è socia, senza aver sborsato una lira, di fatto al 10 per cento su tutta l'operazione, e parteciperà agli utili di gestione nella stessa percentuale. Ma sarà anche proprietaria del 10 per cento delle opere realizzate a terra. Inoltre c'è l'indotto. Un porto capace di 1.400 posti, in grado di ospitare un centinaio di yacht di oltre 50 metri, renderà o no qualcosa di più di un porticciolo che ospitava 600 tra gozzi e piccoli panfili? Bastano dieci mega Yacht per avere un indotto superiore a quello precedente. Il nuovo porto di Imperia promuoverà lavoro per un migliaio di persone, e questo va a vantaggio di Caltagirone o della città? Che poi il socio privato, impegnando suoi capitali, realizzi un guadagno, crediamo sia perfettamente legittimo".

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