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Politica | 25 novembre 2015, 20:22

Vallecrosia: l’Assessore Regionale Marco Scajola, dopo la bocciatura del Cal, illustra il piano casa

L’incontro iniziato alle 18 ed introdotto dal consigliere Fabio Perri, è stato relazionato direttamente dall’assessore Scajola e dal dott. Daniele Casanova, dirigente del settore affari giuridici del territorio Liguria.

Vallecrosia: l’Assessore Regionale Marco Scajola, dopo la bocciatura del Cal, illustra il piano casa

Il ‘Piano Casa Tour’ è approdato questo tardo pomeriggio a Vallecrosia dove l’assessore regionale Marco Scajola ha presentato il disegno di legge alla presenza di un centinaio di persone tra cui molti amministratori, tecnici e i sindaci del comprensorio. 

L’incontro iniziato alle 18 ed introdotto dal consigliere Fabio Perri, è stato relazionato direttamente dall’assessore Scajola e dal dott. Daniele Casanova, dirigente del settore affari giuridici del territorio Liguria.

Dopo la bocciatura di questa mattina da parte del Consiglio delle Autonomie Locali, l'assessore Marco Scajola ha messo in chiaro alcuni punti del disegno di legge sul quale, a detta di quest'ultimo, è stata fatta molta strumentalizzazione.

C’è stata una grande disinformazione sul Piano Casa. Questa amministrazione vuole fare scelte coraggiose evitando di scaldare la poltrona. Il Piano Casa è una di queste scelte è uno strumento che può funzionare molto bene anche se è stato strumentalizzato politicamente. Rispetto a quello attuale il disegno di legge prende le parti migliori e toglie le parti peggiori rendendolo anche più snello. Inoltre è ancorato a tecnicismi ormai superati mentre le leggi devono essere comprensibili al cittadino”.

C‘è ancora tempo per perfezionarlo fino al 15 dicembre quando sarà portato in consiglio – ha spiegato Scajola l’utilità del tour - ci sarà tempo per fare suggerimenti e anche critiche. Non abbiamo certo la presunzione di fare tutto alla perfezione”.

Alle accuse mosse soprattutto nelle ultime ore dall’Associazione per la salvaguardia e la conservazione dell’ambiente e del territorio che ha definito la pratica incostituzionale e immorale ha risposto: “I comuni saranno liberi di potenziarlo ma più potente non vuol dire più cementificazione, vuol dire riqualificazione. In Italia abbiamo un’alta percentuale di possessori di prime case. L’italiano ha quindi bisogno di una legge in questo senso, Indirizzata e a misura di privati che non va certo a vantaggio di grandi costruttori. Le leggi paesaggistiche ambientali rimangono. Questo piano le rispetta, non significa che arriverà l’anarchia urbanistica”.

Poi credo che sia illegittimo – ha aggiunto - che gli edifici condonati non debbano avere le stesse garanzie e non possano usufruire del piano casa. Se a Roma è stato deciso che il cittadino, pagando, si è messo in regola perché bisogna fare distinzioni tra cittadino di serie A e cittadino di serie B?”

Per i parchi sui quali si è fatta molta polemica ha spiegato: “Abbiamo aggiunto solo una cosa in più la possibilità di ampliare gli edifici esistenti. È stata fatta molta strumentalizzazione. Ma solo perché si trovano nei parchi vuol dire che le strutture siano tutte belle? Perché non riqualificare? Tanto i responsabili del parco ci sono e si devono assumere le responsabilità, se c’è il loro diniego non si fa nulla. Inoltre a tutelare vigono in ogni caso anche leggi nazionali quindi non è a rischio proprio nulla”.

L’assessore ha poi motivato l’aumento di percentuale di ampliamento degli edifici da ricostruire per quelli che si trovano in zone esondabili o di frane da 35% a 50% in un forma di incentivo allo spostamento, un segnale per tutelare chi vive in zone a rischio idrogeologico.

Questo strumento non vuole essere la soluzione di tutti i problemi – ha concluso infine - ma può dare lavoro, attività e anche miglioramento del nostro paesaggio. Si pone di tutelare, riqualificare e rilanciare il territorio in una situazione storica drammatica per il settore. In quest’ottica abbiamo anche inserito una diminuzione del contributo di costruzione del 10% per i privati e del 20% per le attività produttive con fine turistico. Non è molto ma può essere uno stimolo”.

Lorenzo Ballestra

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