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Attualità | 10 febbraio 2020, 17:25

Sanremo: calato il sipario sul Festival entusiasmo tra gli albergatori, Di Michele "Clienti soddisfatti", Varnero "Siamo tornati agli anni '90"

Entrambi gli esponenti di Federalberghi tracciano un bilancio positivissimo del periodo festivaliero. Camere praticamente piene da Ventimiglia ad Imperia. Unica lamentela: troppo pochi i biglietti per i clienti ma il 70° è un viatico fondamentale per il futuro

Sanremo: calato il sipario sul Festival entusiasmo tra gli albergatori, Di Michele "Clienti soddisfatti", Varnero "Siamo tornati agli anni '90"

Ieri è stata la giornata dei bilanci per il 70° Festival di Sanremo. L’abbiamo fatti con il Sindaco, il Presidente di Confcommercio e con Vincenzo Russolillo per ‘Casa Sanremo’. Oggi è la volta degli albergatori. Il leit-motiv è fortunatamente sempre lo stesso: “Un successo quasi senza precedenti”.

Numeri ufficiali non ce ne sono ancora ma, pur contando quest’anno 130 camere in meno sul territorio (e non avendo una percezione reale sul cosiddetto ‘sommerso’ di case vacanza ed ‘AirBnB’) la sensazione delle associazioni di categoria è quella di un aumento delle presenze e, conseguentemente degli incassi.

“E’ andata bene sia a livello alberghiero che sul piano commerciale. Abbiamo avuto tanta gente – ha detto il presidente di Federalberghi cittadino, Silvio Di Michele - e tantissima richiesta perché da Ventimiglia ad Imperia, in particolare nella seconda parte della settimana, era difficile trovare delle camere libere. La richiesta è stata superiore agli anni scorsi, anche se bisogna contare il maggior dispiegamento di forze della Rai e di chi ha lavorato attorno al Festival, alla costruzione del palco e dei controlli. A Sanremo c’era pieno l’anno scorso ed anche quest’anno. La differenza è stato il prima ed il dopo”.

Dagli albergatori arriva una novità rispetto ai bilanci di ieri, la soddisfazione totale della clientela: “Erano entusiasti – prosegue Di Michele - perchè sapevano come passare le serate e le intere giornate, divertendosi anche senza il biglietto per il Festival in teatro. Era quanto bisognava fare da tempo e quindi è da ripetere, magari da migliorare. Abbiamo notato una soddisfazione come accaduto a Capodanno e, pensate che l’unica lamentela (anche questa positiva) è quella della scarsità dei biglietti, sia per le serate festivaliere che per ‘Domenica In’."

Anche in questo caso i dati sono ancora da ufficializzare ma, sui circa 150 biglietti della dotazione per gli alberghi, la richiesta era oltre il doppio. Un dato significativo per lavorare sui prossimi anni: “Molti vorrebbero avere la certezza del biglietto – ha proseguito Di Michele – ed ora dovremo parlare con l’Amministrazione perché la dotazione è davvero bassa. Quindi, in sede di convenzione bisognerà ridiscutere il numero che ci viene assegnato”.

Igor Varnero, presidente provinciale, ci fornisce un dato molto rassicurante: “Siamo vicini al risultato dei Festival degli anni ’90” a conferma di un ritorno a numeri straordinari per la kermesse canora matuziana. “Al di là degli ascolti televisivi – prosegue - abbiamo raggiunto picchi che non vedevamo da decenni”. E poi parla del palco di piazza Colombo e delle collaterali: “Gli allestimenti portati in città danno prospettive importanti, visto che c’è la possibilità di allungare gli eventi nei prossimi anni”.

Varnero conferma come gli alberghi di tutta la provincia o quasi abbiano risentito positivamente dell’effetto Festival: “La capacità ricettiva è di 130 camere in meno dello scorso anno – ha detto - ma abbiamo avuto una richiesta straordinaria a Sanremo ed anche nei dintorni. Difficile dare una percentuale rispetto all’anno scorso ma sicuramente siamo in deciso aumento. C’è anche una ripresa del Festival come ‘fiera di settore’, con tutta l’economia della musica italiana si ritrova a Sanremo, tra sponsor, media ed altro. Anche la richiesta dei biglietti è decisamente aumentata mentre, nel cuore della crisi, i biglietti non venivano nemmeno utilizzati tutti. Quest’anno la richiesta era più del doppio. Bisognerà ragionare su questo perché, insieme a quelli del Casinò, i clienti che vogliono i biglietti sono quelli che spendono di più in città e che, in prospettiva, sono sicuramente i migliori, a prescindere dalla categoria dell’albergo scelto”.

Varnero conferma come il pensiero alle prossime edizioni debba andare verso l’allargamento degli appuntamenti: “E’ chiaro – risponde – a noi interessa allungare il soggiorno con eventi collaterali di peso, che possano attrarre sul palco di Sanremo altri artisti ed appassionati di musica. Bisogna sedersi ad un tavolo e capire se, quello appena terminato, sarà il format dei prossimi tre anni. Se sarà così si aprono scenari notevoli per la città".

E sulle polemiche per la città ‘bloccata’: “Dobbiamo prendere come modello Cannes – ha detto - che viene occupata per 12 giorni. Per noi la possibilità di occupare due weekend in occasione del Festival sarebbe economicamente importante anche se, non dimentichiamolo, la kermesse canora da sola cambia completamente gli introiti di tutto l’inverno. Dovremo pensare anche a trasformarlo in un prodotto per tutto l’anno e, per questo, sarà fondamentale allestire un museo del Festival fisso, come annunciato dal Sindaco Biancheri proprio al vostro giornale”.

Calato il sipario sul Festival ora si pensa alla primavera. Sia Di Michele che Varnero sono ottimisti, anche perché i prossimi weekend sembrano decisamente buoni, viste le prenotazioni che arrivano dalla Francia dove sarà festa. Poi fari puntati su carri fioriti, ‘Milano-Sanremo’ e, quindi, Pasqua e ponti di primavera. Saranno il banco di prova per l’estate.

Ma, dopo tanti anni in cui il nostro giornale vi propone i bilanci del post eventi o stagioni turistiche, una cosa salta all’occhio del cronista. I responsabili dei settori turistico, commerciale ed economico in genere, ostentano maggiore serenità pensando al futuro. Qualcuno che si lamenta c’è, è ovvio, ma la situazione sta cambiando.

Carlo Alessi

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