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Attualità | 09 giugno 2019, 09:00

Viaggio nell'entroterra: una passeggiata alla scoperta di Dolcedo, con Alberto Berruti

Ancora oggi è possibile vedere e toccare le antiche misure utilizzate per quantificare le merci. I recipienti in marmo bianco servivano per l'olio e il vino; le sbarre di ferro graduate venivano invece utilizzate per determinare la lunghezza di stoffe, corde e quant'altro.

Viaggio nell'entroterra: una passeggiata alla scoperta di Dolcedo, con Alberto Berruti

Dolcedo è un borgo medievale della Liguria di Ponente molto vicino alla costa e a Imperia, ma stranamente ancora poco conosciuto dai turisti. E’ un paese legato all’acqua, formatosi alla confluenza tra due torrenti, il Prino e il Rio dei Boschi.

Le vie di Dolcedo nascondono una ricchezza inaspettata, dovuta al generale benessere di cui la zona ha sempre goduto grazie all'agricoltura e in particolare all'olio di oliva, vero fiore all’occhiello della Valle Prino.

Oggi andremo a scoprire alcuni scorci del borgo con una facile passeggiata adatta a tutti. Il nostro percorso parte dalla Loggia Comunale. L’elegante struttura venne costruita poco dopo che Dolcedo uscì dall'orbita di Porto Maurizio, ottenendo dalla Repubblica di Genova il permesso di amministrarsi in modo autonomo. Era il 1613.  Sotto le sue volte aveva luogo il mercato. Ancora oggi è possibile vedere e toccare le antiche misure utilizzate per quantificare le merci. I recipienti in marmo bianco servivano per l'olio e il vino; le sbarre di ferro graduate venivano invece utilizzate per determinare la lunghezza di stoffe, corde e quant'altro.

Dalla Loggia Comunale imbocchiamo il primo carruggio che scende verso il basso. Davanti a noi si apre uno spettacolare panorama sulle case affacciate sul torrente Prino. Sono palazzi che risalgono al Quattrocento, posati su un suggestivo lungofiume a tratti interrotto da passaggi coperti. Molti di essi sono provvisti di altane, eleganti logge poste all'ultimo piano dove si facevano essiccare gli alimenti.

Per andare dalla parte opposta dobbiamo attraversare uno splendido ponte in pietra costruito dai Cavalieri di Malta. Questo ordine di monaci guerrieri, nel quale confluirono tra l'altro i famosi Templari dopo la sanguinosa soppressione, possedeva una sede a Porto Maurizio. Sembra che abbiano finanziato la costruzione del ponte per facilitare i propri spostamenti verso l'estremo Ponente Ligure e il Piemonte. Dolcedo infatti era anche un importante nodo viario. Si trovava su un incrocio tra la strada interna parallela alla costa e quella che portava verso le valli e i passi a nord. Oggi il complesso sistema di mulattiere sta venendo recuperato, con la possibilità di fare interessanti escursioni o pedalare in mountain bike.

Attraversiamo il ponte dei Cavalieri e giriamo a sinistra, sul lungofiume che avevamo visto poco fa. La struttura di alcune porte che si affacciano su questa via ci ricorda che appartenevano alle antiche botteghe del tardo Medioevo.

Proseguiamo fino al ponte successivo e torniamo sulla riva opposta. E' il momento di fare una piccola deviazione poco fuori dal centro del paese per andare conoscere uno sport antico. Seguendo via Ciancergo raggiungiamo infatti lo "sferisterio". E' uno “stadio” che in Italia si può vedere solo in Liguria di Ponente e nel Basso Piemonte. Qui non si gioca a calcio ma a pallapugno: due squadre si sfidano scambiandosi una palla un pò più grande di quella da baseball, colpita appunto con il pugno. Se siete fortunati potrete capitarci nel bel mezzo di una partita.

Poco sopra lo sferisterio una curva a gomito ci porta sulla strada per Ripalta, una delle frazioni comunali. La seguiamo fino a un piccolo spiazzo per poi proseguire dritti nel carruggio che ci fa abbandonare l'asfalto. Pochi metri in discesa e ci troviamo su un altro ponte, anche questo bellissimo.

Siamo sulle sponde del Rio dei Boschi, principale affluente del torrente Prino. Sotto le case in pietra si notano le antiche ruote e il sistema di incanalamento di uno dei tanti frantoi. Giriamo verso sinistra e ci godiamo la passeggiata con uno splendido colpo d'occhio anche su questo piccolo torrente, con le case che sembrano spuntare dalla tipica vegetazione acquatica.

E’ ora di rientrare nel centro del paese. C’è ancora una cosa importante da vedere.

Ancora pochi passi e una bella scalinata ci introduce infatti al gran finale: la deliziosa piazzetta con la monumentale chiesa di San Tommaso Apostolo. Il vescovo di Albenga la cedette ai monaci Benedettini di Lerino (il convento sull’isolotto davanti a Cannes) nel 1103. Nei secoli subì vari interventi fino a raggiungere le attuali monumentali forme barocche su progetto dell'architetto Giacomo Filippo Marvaldi.

Lo splendido ingresso in pietra nera del Quattrocento venne mantenuto e valorizzato da un particolare baldacchino sorretto da colonne. Il campanile, uno dei più alti della regione, ha una base di origini romaniche su cui è stata innalzata una parte barocca.

L'interno a croce greca possiede una doppia decorazione a stucchi.

La prima è barocca, molto elegante nei toni pastello verdi e rosa che riprendono i colori dell’esterno. La seconda, più marcata, risale a fine Ottocento con un intenso blu e oro. Molte le opere d'arte, soprattutto tele di scuola genovese.

Attraverso una stretta porta torniamo sotto la Loggia Comunale.

Dolcedo è davvero un paese da non perdere, come del resto tutta questa splendida valle. Oltre alla bellezza dei borghi e della natura, un grande valore aggiunto sono le eccellenze gastronomiche legate all'olio extravergine di oliva taggiasca e alla squisita cucina del primo entroterra. Potrete trovare diversi frantoi e ristoranti dove rendervene conto personalmente.

Qualche informazione pratica

La valle Prino si raggiunge molto facilmente uscendo al casello di Imperia Ovest e proseguendo verso monte. In meno di un quarto d'ora si arriva all'inizio di Dolcedo. E' possibile lasciare l'auto nel comodo parcheggio sulla destra. Per raggiungere il punto di partenza del percorso basta dirigersi verso il campanile principale, attraversando la piazzetta con la fontana e il monumento. Pochi metri a sinistra e vi troverete sotto le volte della Loggia Comunale.

Vi invito quindi a visitare quanto prima questo splendido borgo, ne resterete affascinati. Buona Liguria!

Alberto Berruti si è appassionato fin da piccolo alle bellezze della Liguria, per colpa un pò dei genitori e un po' di Rosalba, la sua maestra delle elementari. Dal 2016 cura il blog Tesori del Ponente, dove racconta luoghi più o meno conosciuti delle province di Imperia e Savona. Collabora come guida turistica abilitata con la scuola ANWI di Arma di Taggia, che associa il Nordic Walking alla scoperta del territorio.


Redazione

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