Nella città di confine si continua a discutere sull’ordinanza del sindaco Enrico Ioculano che ha, di fatto, dichiarato guerra alle slot. A Ventimiglia ora si può giocare solo di notte, mai prima delle 19. Una decisione che ha diviso la città tra chi crede sia un esempio da seguire e chi pensa sia una decisione negativa per le tasche di bar e tabaccai che hanno le slot come fonte di reddito.
Tra botta e risposta sul piano politico, alla nostra redazione è arrivata la mail di un ragazzo di Ventimiglia che, per ovvi motivi, ha chiesto di rimanere anonimo. Si autodefinisce ludopatico, ammette candidamente di essere dipendente dal gioco e, in particolare, dalle slot.
“Sono un ragazzo di Ventimiglia, sono un giocatore e mi considero malato di slot”, così esordisce l’anonimo lettore. “Passa qualche tempo e riesco a starci lontano - prosegue - ma ogni tanto ci ricasco e ora, grazie all’ordinanza del sindaco, potrò stare lontano anche perché non sono il tipo da prendere la macchina e spostarmi da un’altra parte per giocare o da uscire la sera per andare a giocare negli orari consentiti e penso di non essere l’unico”. E se da una parte bar e tabaccai protestano lui risponde: “Se ne facciano una ragione, spero sia un’ordinanza che duri e se dovesse andar male e durare poco almeno si è provato. Ora tocca a Bordighera, Vallecrosia e comuni vicini. E se andrà male sarà anche perché lo Stato ci guadagna troppo”.