Dopo Alain Viano, imperiese che vive a Barcellona dove lavora per la European Bartender School, questa settimana abbiamo incontrato Davide Meneghini, anche lui di Imperia, ma nato a Torino trent’anni fa. Poco dopo il diploma ha deciso di lasciare l’Italia per trasferirsi in Australia dove ha fatto esperienza nel mondo della ristorazione. Ora è di nuovo in Italia, ad Arezzo, insieme alla fidanzata conosciuta in Australia. Fa il fotografo di interni. “La mia passione è diventata un lavoro anche grazie all’esperienza all’estero”, dice. E all’estero conta di tornare presto.
“Attualmente sono in Toscana, ad Arezzo. – racconta Davide - Sono tornato circa un anno fa dall’Australia dove ho conosciuto la mia ragazza. Tornando ci siamo spostati a Firenze, inizialmente, dove abbiamo fatto la stagione estiva e poi ci siamo spostati ad Arezzo. Io da un annetto mi sono ‘buttato’ nella fotografia che è ciò che amo da tempo”.
Una passione arricchita anche dall’esperienza australiana: “L’Australia mi ha dato un input per far diventare questa passione un lavoro e ora mi occupo di fotografia di interni, tutto ciò che è nel settore dell’hospitality”.
Davide è tornato in Italia e scommette sul proprio Paese, ma non troppo. “È un settore complicato, soprattutto all’inizio, ma credo che anche in Italia ci si possa affermare. Sicuramente è più difficile. Qui spesso tutto è più lento, le modalità di inserimento sono più complicate, però si può fare. Ovviamente sto già pensando di riandare via. A fine estate mi risposterò forse in Australia. Credo che comunque bisognerebbe avere un po’ più di fiducia nel posto dove siamo, però allo stesso tempo cercare di farsi due calcoli e capire se valga la pena di trovarsi a lottare per situazioni che non si possono cambiare, almeno come si vuole. Io invito tutti a proporsi qui e all’estero, in base a come uno va di vivere. Nel mio caso lo farò all’estero perché quando tocchi con mano realtà che funzionano meglio, sei propenso a tornarci”.
Vivere all’estero per Davide è stato anche un modo per cambiare la propria visione del mondo. “Cambia la mentalità, ti si aprono nuove vedute, capisci che a trent’anni non sei già ‘vecchio’ e non devi essere affermato in qualcosa. Viaggiando ho conosciuto persone che a quarant’anni si sono reinventate senza problemi, senza pregiudizi. Si può fare. Viaggiare ti aiuta, però non è per tutti. C’è chi ama viaggiare, c’è chi scopre di amarlo facendolo, e c’è chi invece capisce che la felicità è nel posto in cui vive. Ci si deve fare prima un esame interiore, capire cosa si vuole, e poi proporsi e viversi la vita che comunque è una sola e non va sprecata”.
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