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Politica | 01 dicembre 2016, 12:02

Sanremo: i sindacati del Casinò annunciano scioperi e puntano il dito contro il direttore Prestinoni "Anarchia e spreco di denaro pubblico"

"Anarchia e spreco di denaro pubblico da quando c'è Prestinoni che spreca in consulenze per operazioni di marketing. E abbiamo consulenti che non sono preparati. Non c'è mai. Sul mercato del poker non c'è progettualità".

"Anarchia e spreco di denaro pubblico da quando c'è Prestinoni che spreca in consulenze per operazioni di marketing. E abbiamo consulenti che non sono preparati. Non c'è mai. Sul mercato del poker non c'è progettualità".

I sindacati Snalc e UGL non usano mezzi termini per definire la gestione attuale del Casinò di Sanremo. Un bilancio tracciato nell'ambito di un incontro con i media all'Hotel Europa. Presenti in sala anche i rappresentanti della CGIL che tuttavia non hanno preso parte alle accuse mosse contro il direttore Prestinoni. I sindacalisti chiedono alla politica di intervenire per far cambiare rotta nella gestione del Casinò. 

Nella denuncia dei sindacalisti non si risparmiano le accuse. Nel corso dell'incontro è stato annunciato lo stato d'agitazione dei dipendenti delle sigle sindacali, che comporterà scioperi nell'immediato futuro. A questo particolare c'è anche l'annuncio di voler portare l'attuale gestione della casa da gioco davanti alla corte dei conti, per valutare se ci siano delle responsabilità o meno a fronte ad alcune scelte manageriali oltre all'impossibilità per i sindacati di poter accedere ad alcuni dati che l'azienda terrebbe per se. 

L'intervista a Davide D'Addetta (SNALC)



Intervista a Massimiliano Moroni (UGL)



"A dicembre scade il contratto con la Tilt Event e non sappiamo chi lo prenderà poi.  Viene sfruttato troppo il lavoro interinale soprattutto al gioco, lo sperpero di denaro è evidente. - denunciano i sindacati - Ragazzi messi in aspettativa retribuita e sostituiti da interinali. Una gabola per assumere in continuazione. Cosa che non veniva fatta ad agosto e la fanno a novembre. Dipendenti assunti messi in aspettativa prima retribuita poi non retribuita e sostituiti da interinali. Hanno speso 40 mila euro sbagliando la  procedura. Quando si è insediato il cda hanno azzerato tutti i contenziosi, in un anno e mezzo hanno creato una serie di contenziosi che andranno a dissanguare le casse. Consigliano di fare delle cause quando sanno anche loro che c'è il rischio di perdita. Non possiamo permettercelo. La politica deve intervenire".

"La nostra è una rivendicazione sociale, se salta il casinò salta tutto. - aggiungono - Denunciamo immobilismo e sprechi e anche un diverso trattamento per le diverse sigle sindacali. Questo non lo accettiamo. Ci temono perché chiediamo costi delle consulenze.  Mancano i semplici rapporti sindacali. Ora per esempio vogliono investire sulla roulette live ma non ci danno i dati sui guadagni. Dovremo andare davanti a un giudice per avere i dati. L'azienda che si è risanata con il nostro sacrificio non si può permettere di perdere soldi. Denunciamo gli sprechi. Denunciamo anche che manca un direttore dei giochi, ne hanno assunto uno che fa presenza in sala e basta. Manca un direttore che diriga la sala. C'è solo sperpero di denaro.  Andremo alla corte dei conti, diranno loro se ci sono delle responsabilità o meno. Qui non c'è futuro. C'è solo per chi ha posizioni apicali". 

"Gli accordi che facciamo vengono calpestati ogni giorno. Hanno fatto graduatorie che però non vengono esposte. Non c'è considerazione del ruolo del Sindacato. Snalc e Ugl dichiarano lo stato di agitazione e ci saranno degli scioperi" - minacciano. 

Enrico Fazzini (vice segretario nazionale Snalc) sottolinea: "Il vero problema è il rapporto del Casinò con la città. Un costo complessivo di 1 milione e 500 mila euro l'anno per partorire la stagnazione. Abbiamo avuto due incontri con il sindaco per dire che l'azienda tende alla stagnazione e non pensa che se guadagnassimo di più forse ai cittadini sarebbe abbassata qualche tassa. Il Casinò ora serve a pagare gli stipendi a noi e coprire le spese. A nessuno interessa che l'azienda funzioni. Non c'è prospettiva, non c'è un piano industriale".

"In questi 5 anni abbiamo perso una volta e mezza il nostro guadagno personale. La cosa che mi stupisce di più è che questa città ha fatto tante cose, i ristoratori lavorano, i commercianti lavorano, il turismo aumenta in città e noi al Casinò non riusciamo a cogliere questi miglioramenti. Evidentemente c'è un problema gestionale. Il Casinò negli ultimi 5 anni ha dimezzato il personale. Noi siamo l'ultimo Casinò come presenze, facciamo ingressi che sono la metà dell'ultimo Casinò. Abbiamo una città che investe, ma questo treno ci passa davanti e non lo prendiamo. La città si deve rendere conto che questa azienda è congelata. Devono cambiare i rapporti tra la città è il Casinò, tra il Casinò e il Sindacato".

Pietro Zampedroni

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