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Politica | 11 novembre 2016, 16:43

Sanità: Regione, al via prima riunione del tavolo tecnico dell’osservatorio sul gioco d’azzardo

Vicepresidente Viale: “Subito un coordinamento tra i dipartimenti salute mentale e dipendenze e una banca dati regionale sui regolamenti comunali”.

Sanità: Regione, al via prima riunione del tavolo tecnico dell’osservatorio sul gioco d’azzardo

Prima riunione questo pomeriggio del tavolo tecnico dell’osservatorio regionale sulle ludopatie, istituito a luglio dall’assessorato regionale alla sanità. All’incontro presieduto dalla vicepresidente e assessore alla salute della Regione Liguria, Sonia Viale, hanno preso parte i 5 dipartimenti competenti delle ASL liguri, insieme al coordinamento regionale Enti accreditati dipendenze (COREAD) e i tecnici della Regione.

Obiettivo del tavolo tecnico individuare buone prassi per aiutare coloro che hanno dipendenza dal gioco di azzardo, far emergere anche il sommerso a livello regionale e utilizzare al meglio i fondi a disposizione della Liguria che ammontano a 1,3 milioni di euro. “Questo tavolo che, come Giunta regionale, abbiamo istituito, ha finalità molto importanti – ha spiegato la vicepresidente, Sonia Viale – Al primo punto vi è la redazione della relazione annuale sul monitoraggio del fenomeno a cui seguirà l’istituzione di una banca dati, in collaborazione con gli organismi del terzo settore, la formazione per gli operatori del settore, l’individuazione delle proposte per intervenire a favore delle persone dedite al gioco di azzardo e campagne di informazioni sui rischi, con iniziative di sensibilizzazione”.

“Ritengo – ha continuato la vicepresidente della Regione Liguria -  che si debba mettere a frutto un tavolo di coordinamento aperto al dialogo con i comuni”. Ammontano a circa 400 i giocatori di azzardo presi in carico in Liguria in cura presso i Dipartimenti di Salute mentale e dipendenze delle ASL, un fenomeno in crescita negli ultimi anni a cui si deve aggiungere tutto il sommerso. I soggetti infatti che si rivolgono ai servizi preposti sono solo una modesta percentuale rispetto al reale bisogno che coinvolge soprattutto gli anziani, quasi il 20% ha infatti oltre 65 anni. 

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