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Politica | 21 marzo 2012, 09:11

Imperia: incontro dei Capigruppo oggi in Comune, Indulgenza (PRC) "Io non ci sto!"

Imperia: incontro dei Capigruppo oggi in Comune, Indulgenza (PRC) "Io non ci sto!"

"Ieri mi è stato comunicato dal Comune che "il Sindaco ha indetto per oggi alle 13, in sala Giunta, un incontro con Capigruppo e rappresentanti Unione Industriali. Ringrazio per la comunicazione, ma ritengo di non poter accettare l'invito a partecipare. A parere dei comunisti Imperiesi, la priorità, in questo momento, è incontrare i cittadini, che invece stanno assistendo sempre più sconcertati e amareggiati ad una vicenda che assume ogni giorno che passa tratti paradossali e non accettabili, per noi, sul piano dell'etica pubblica".

Lo scrive Pasquale Indulgenza, Capogruppo del PRC ad Imperia, che prosegue: "A nostro avviso, il Sindaco avrebbe già dovuto manifestare una volontà autocritica di proprie dimissioni, invece dichiara di voler rimanere in carica perché ritiene che sia preferibile continuare ad amministrare per 'il bene della città', ma, nel contempo, prende genericamente, ma clamorosamente, le distanze da coloro con cui fino ad oggi ha condiviso scelte e azioni amministrative, per oltre dodici anni. Gli indirizzi per determinare gli atti necessari a tutelare il Comune e per ridefinire dimensioni e funzioni dello scalo, da riportare finalmente a misura della città e dei problemi che sono stati creati, si assumono in poche settimane, se si vuole. Oltre ciò, secondo noi, non c'è alternativa, nè politica nè morale. L'associazione locale degli industriali, della quale ci pare che facciano parte anche gli imprenditori responsabili di quanto è stato determinato e gestito con il porto turistico, avrebbe dovuto a suo tempo, pubblicamente, mettere in discussione le originarie scelte di assetto societario fatte e le modalità di affidamento dei lavori, invece oggi, quando il 'tappo del vulcano' è saltato, si propone per una "mediazione" virtuosa e parla delle gravissime problematiche emerse, che denunciano chiarissime responsabilità, come di aspetti tecnici, pur rilevanti, da affrontare e risolvere pragmaticamente. Non ci siamo proprio. E allora, come il Bartleby  del famoso racconto di Melville, rispondo: 'Preferisco di no'. In questo momento non ritengo, di fronte ai cittadini imperiesi, che il mio mandato di consigliere comunale mi dia titolo per aderire ad un invito come quello in argomento, indirizzato ai Capi Gruppo, contribuendo anche oggettivamente a rappresentare e porre in essere  momenti di confronto con figure esterne al Comune, che non possono più essere delegati in queste forme e tenuti in sedi spurie. Stiamo chiedendo da settimane e settimane che il confronto si tenga con assoluta urgenza in Consiglio Comunale, assemblea elettiva e sovrana, nella quale la Città può riconoscersi esigibilmente. E' l' 'agorà cittadina' il luogo dove va tenuta la discussione pubblica intorno a quanto sta avvenendo".

"Il P.R.C. di Imperia - termina Indulgenza - ha svolto tre giorni fa una assemblea degli iscritti, aperta ai simpatizzanti, per discutere la gravissima situazione cittadina provocata dalla vicenda giudiziaria riguardante il porto turistico e la crisi politica dell'Amministrazione Comunale. A conclusione della stessa, si è deciso di promuovere un incontro con le altre forze politiche e sociali del campo progressista, svoltosi ieri pomeriggio presso il Circolo Arci "Antica Compagnia Portuale", per valutare insieme l'opportunità di una manifestazione unitaria e popolare,  le cui ragioni di fondo si potrebbero ben sintetizzare nel titolo 'Un altro porto è possibile....se la città cambia!'. Le responsabilità emerse dai fatti a carico della compagine che per oltre dodici anni ha tenuto la maggioranza e il governo del Comune (PdL e Lega Nord) - storiche, politiche e morali - sono pesantissime. I loro esiti, gli esiti di scelte del tutto sbagliate nel loro disegno squilibrato e discutibili sul piano della legittimità, ricadono ora su una città e un territorio disastrati non solo dal dramma della vicenda riguardante la portualità locale, ma da una azione amministrativa complessiva, che ha progressivamente peggiorato, perseguendo pervicacemente un indirizzo liberista e di riduzione del welfare locale, la qualità urbana, sociale e ambientale di Imperia. Ora, nel pieno della crisi generale in atto, anche e soprattutto a causa di gestioni che negli anni scorsi hanno brutalmente e sistematicamente privilegiato 'grandi opere' e megaprogetti del tutto sovradimensionati rispetto alla capacità di tenuta della città e tali da favorire l'innesco di perverso di logiche imprenditoriali speculative, ci ritroviamo con un Ente sostanzialmente incapace di tenere anche solo il minimo dei servizi indispensabili senza esternalizzare e privatizzare. Per questo, chiediamo che si animi da subito una mobilitazione democratica che chieda al ceto politico dominante di lasciare il potere amministrativo, del cui esercizio in tutta evidenza esso non si è mostrato all'altezza, e si cominci una vera e propria ricostruzione dal basso delle basi dello sviluppo locale, finalmente centrato sul primato del pubblico, su una progettualità rispettosa delle nostre risorse, e sulla valorizzazione, a beneficio della collettività, dei beni comuni presenti nel territorio. Vogliamo un Comune che sia un Comune di tutti, dei cittadini e dei loro bisogni".

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