Oggi a Bruxelles migliaia di agricoltori provenienti da tutta Europa, tra cui una nutrita delegazione ligure, si sono mobilitati per chiedere un’Europa più vicina agli agricoltori e ai cittadini, in difesa della Politica Agricola Comune (PAC), delle filiere Made in Italy e della sovranità alimentare.
La data di oggi è stata scelta appositamente: la Commissione punta a un accordo sul nuovo bilancio UE entro il 20 dicembre, e oggi i leader europei si sono riuniti a Bruxelles per discutere il bilancio comune 2028-2034 e altre questioni strategiche, tra cui la situazione in Ucraina. Coldiretti, insieme ad altre associazioni agricole europee, ha voluto far sentire la voce degli agricoltori, che è giunta da oltre 10.000 partecipanti da tutta Europa.
“La situazione è critica”, dichiara Gianluca Boeri, presidente di Coldiretti Liguria. “La Commissione europea ha proposto di tagliare 90 miliardi alla PAC e di destinare una parte di queste risorse alla difesa. Per l’Italia si tratta di 9 miliardi in meno rispetto al bilancio attuale, un colpo diretto ai redditi, alla capacità produttiva e al sostegno alle imprese liguri. All’Europa oggi abbiamo chiesto a gran voce una PAC forte e finanziata, certezza di reddito per gli agricoltori, sostegno al ricambio generazionale, investimenti concreti in innovazione e sostenibilità, e la difesa della sovranità alimentare europea. Vogliamo un’Europa che metta l’agricoltura al centro, che dia strumenti reali per produrre meglio, tutelare ambiente e territorio e garantire cibo sicuro per tutti.”
Gli agricoltori liguri hanno portato all’attenzione della Commissione e del Parlamento UE le specificità del territorio regionale: olive, vino, florovivaismo, miele e altri prodotti tipici rischiano di perdere mercato senza risorse adeguate e protezioni commerciali.
“Non siamo contrari agli accordi commerciali”, aggiunge Bruno Rivarossa, delegato confederale di Coldiretti Liguria, “ma chiediamo che ogni trattato sia realmente reciproco. Accordi come il Mercosur rischiano di mettere in difficoltà le nostre aziende, perché le produzioni importate non rispettano gli stessi standard europei su ambiente, lavoro e sicurezza alimentare.”
La PAC deve tornare a essere una priorità strategica europea, con risorse certe, investimenti concreti e politiche che tutelino territori e sovranità alimentare. Concludono boeri e Rivarossa. “Oggi a Bruxelles abbiamo portato la forza dei nostri territori e delle imprese agricole direttamente al cuore delle istituzioni europee, per chiedere rispetto e sostegno concreto. Senza agricoltura non c’è futuro per l’Europa, e senza un’Europa che garantisca futuro non può esserci una vera comunità.”
















