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Coldiretti Informa | 08 novembre 2025, 15:39

Coldiretti: “Porti colabrodo e controlli inesistenti, così il 97% dei prodotti stranieri entra in Europa senza verifiche”

Boeri e Rivarossa (Coldiretti Liguria): “Solo il 3% dei prodotti extra UE è sottoposto a test reali. Servono regole di reciprocità per tutelare consumatori, agricoltori e il Made in Italy”

Coldiretti: “Porti colabrodo e controlli inesistenti, così il 97% dei prodotti stranieri entra in Europa senza verifiche”

Con 97 prodotti alimentari stranieri su 100 che entrano nell’Unione Europea senza alcun controllo reale, approfittando di porti “colabrodo” come quello di Rotterdam, è indispensabile mettere in campo un sistema di verifiche serio e capillare alle frontiere, per tutelare la salute dei cittadini e difendere le imprese agricole e agroalimentari italiane – e liguri – dalla concorrenza sleale che mina la qualità e la sicurezza del nostro cibo.

È l’allarme lanciato da Coldiretti nel corso dell’evento al Villaggio Contadino di Bologna, rilanciato da Coldiretti Liguria attraverso le parole del presidente Gianluca Boeri e del delegato confederale Bruno Rivarossa.

“In Europa – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – solo il 3% dei prodotti alimentari provenienti da Paesi extra UE viene sottoposto a controlli fisici effettivi, ossia a test sulla salubrità dei prodotti, e non solo alla verifica della documentazione allegata. È un sistema che lascia ampi margini di discrezionalità ai singoli Stati membri, con il risultato che si creano vere e proprie dinamiche al ribasso nella tutela della sicurezza alimentare e nella competitività delle nostre imprese agricole.”

“Il paradosso – proseguono – è che gli accordi commerciali internazionali avviati dalla Commissione Europea spesso non prevedono il principio di reciprocità, permettendo l’ingresso sul mercato europeo di prodotti che non rispettano le stesse regole ambientali, sanitarie e sociali imposte ai nostri agricoltori. Non siamo contrari per principio agli accordi di libero scambio – la nostra agricoltura ha le carte in regola per competere nel mondo – ma solo a condizione che vengano garantite parità di regole e tutele per tutti.”

Boeri e Rivarossa sottolineano come la questione tocchi da vicino anche la Liguria, dove la qualità e la tipicità delle produzioni – dall’olio DOP alla basilico genovese, dal vino alle produzioni ortofrutticole locali – rappresentano un patrimonio da difendere.

“Non possiamo accettare che prodotti provenienti da Paesi terzi, dove non valgono gli stessi standard di sicurezza e sostenibilità, arrivino sulle nostre tavole a prezzi stracciati, minando il lavoro e gli investimenti dei nostri agricoltori – commentano. “La reciprocità delle regole è una condizione imprescindibile per garantire equità e sicurezza ai consumatori e al Made in Italy.”

“Il mondo è cambiato, l’agricoltura ha assunto un ruolo strategico per la sostenibilità e la sicurezza alimentare, e non possiamo permettere che sia proprio questo settore a rimanere senza difese.”

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