Nei giorni scorsi anche l’Anci Liguria ha espresso profonda preoccupazione per i criteri di ‘montanità’ e pendenza in bozza, predisposti dalla Commissione d'esperti, che verranno applicati in seguito all'entrata in vigore della Legge del 12 settembre scorso su "Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane". Secondo una prima simulazione effettuata sul territorio ligure, l'applicazione asettica e acritica dei nuovi criteri porterebbe a risultati paradossali e a una drastica riduzione del numero di Comuni considerati montani che, in Liguria, passerebbero dagli attuali 167 a circa 66-75.
Secondo il vice presidente della Regione, Alessandro Piana, quelli della nostra provincia sono a minor rischio in Liguria: “I comuni della provincia d'Imperia hanno tutti i requisiti di montanità essendo l'unica provincia alpina della Liguria. Per quanto concerne altre realtà regoinali, ovviamente, ci sarà un taglio. A livello nazionale si passerà da 3.536 comuni montani a poco più di 2.000, quindi un taglio lineare, una percentuale che più o meno verrà spalmata su tutta su tutta l'Italia. Come regione Liguria avremo il taglio minore perché siamo una regione particolarmente montana, considerata di mare ma in realtà appenninica e alpina. Credo che la maggior parte dei comuni che oggi beneficiano dei fondi della montagna continueranno a farlo anche in futuro. Ci auguriamo che il budget complessivo non diminuisca a livello nazionale in modo tale che i comuni che rimarranno potranno godere ovviamente di più opportunità economiche”.
Montalto Carpasio, nella nostra provincia, è un comune da poco accorpato che invece prima era diviso in due. Potrebbe essere questa una linea futura anche per snellire un le pratiche e i problemi dei vari comuni piccoli? “E’ già così per molte misure del PSR – risponde Piana – e diciamo che, quando i comuni fanno una richiesta di contributo con un comune capofila e due o tre interessati a un determinato tipo di investimento, hanno un punteggio maggiore che gli assicura ovviamente il contributo. Per quanto riguarda invece l'unione e la fusione dei comuni ci sono dei fondi ministeriali dedicati. Sicuramente ci sono le ricadute positive, che potrebbero avere i comuni unendosi tra di loro in una fusione vera e propria”.














