Una nuova generazione di studenti, capaci di coniugare il pensiero complesso con la rapidità del mondo digitale, sta prendendo forma grazie a un innovativo approccio didattico. Sono i “DadaLogici Digitali”, protagonisti di un progetto di ricerca nazionale che ha coinvolto centinaia di bambini e bambine durante l’anno scolastico 2023/2024.
Lo studio, presentato al Senato della Repubblica lo scorso 25 ottobre, è stato coordinato dal professor Vincenzo Cascino, docente di Storia e Filosofia presso il liceo “G.D. Cassini” di Sanremo e dell’Università di Genova. Cascino ha guidato un team di lavoro multidisciplinare sotto la direzione scientifica del Centro Italiano Gestalt e della Koinè Academy, con l’obiettivo di indagare l’efficacia del modello DadaLogica nell’ambito dello sviluppo creativo dei bambini.
L’indagine si è concentrata in particolare sulla “fluidità”, ovvero la capacità di produrre numerose idee e soluzioni originali, sia attraverso il linguaggio scritto sia in forma orale. I risultati, emersi dall’osservazione di classi delle scuole di Padova, Vimercate e Stagno, mostrano un netto miglioramento delle competenze comunicative negli alunni coinvolti nel progetto rispetto ai coetanei inseriti in percorsi didattici tradizionali.
Il dato assume particolare rilevanza alla luce delle numerose ricerche che descrivono i nativi digitali come tendenzialmente brachilogici, ovvero inclini a una comunicazione frammentata, veloce e povera di contenuti, influenzata dall’uso massiccio dei social media fin dalla prima infanzia. Al contrario, i “DadaLogici Digitali” sembrano invertire la rotta, mostrando una sorprendente “megalogia”: una capacità articolata e profonda di espressione, propria più degli immigrati digitali che dei loro coetanei cresciuti con smartphone e piattaforme digitali. Il modello DadaLogica, ideato da Lidia Cangemi e Paolo Greco, è stato già adottato in numerosi istituti scolastici italiani. Il suo approccio mira a stimolare l’immaginazione, l’argomentazione e la connessione tra emozioni e conoscenze, promuovendo una forma di apprendimento centrata sulla costruzione attiva del sapere.
Lo studio rappresenta il primo passo di una più ampia ricerca di tipo longitudinale, destinata a proseguire nel tempo e ad ampliare il proprio raggio d’azione. “Il mondo della scuola – sottolineano i promotori – è oggi un laboratorio vivo, in cui è possibile sperimentare strumenti educativi capaci di rispondere alle trasformazioni in atto e di restituire ai più giovani una voce ricca, pensante, non omologata.” I “DadaLogici Digitali” non sono soltanto un’ipotesi teorica, ma una risposta concreta alle sfide dell’educazione contemporanea. Una dimostrazione che anche nell’era del digitale è possibile coltivare profondità, creatività e spirito critico.
















