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Politica | 20 ottobre 2022, 07:14

Diano Marina, privati in Rivieracqua. Bellacicco: "Un errore, dal 2020 nel mondo 201 conflitti legati all'acqua"

"Che fine ha fatto l'esposto dell'amministrazione Chiappori contro Amat citato dal sindaco za Garibaldi in consiglio", si chiede il capogruppo di opposizione

Diano Marina, privati in Rivieracqua. Bellacicco: "Un errore, dal 2020 nel mondo 201 conflitti legati all'acqua"

Comuni del Golfo dianese divisi a fronte dell'ingresso dei privati in Rivieracqua. A inizio settimana il parlamentino di Diano Marina ha approvato le modifiche allo Statuto con il voto contrario delle opposizioni. Viceversa, l'altra sera, quello di Cervo, su proposta della minoranza, ha votato contro.

Di questi temi abbiamo parlato con il capogruppo della lista civica di opposizione 'Diano Marina' Marcello Bellacicco.

Bellacicco, ancora un Consiglio Comunale agitato a Diano Marina? 

Non poteva essere altrimenti, visto che la maggioranza ha portato all'approvazione la modifica dello statuto di Rivieracqua, che comporta la sua trasformazione in Società per Azioni, aprendo in tal modo la via al potenziale e probabile ingresso di un socio privato. 

Voi siete contrari a questo passaggio? 

Assolutamente si, in termini sia concettuali che tecnici. Concettuali perché non finiremo mai di affermare il principio che l'acqua è un bene pubblico e deve rimanere nella libera disponibilità dei cittadini che, in un certo qual modo, ne sono gli unici e soli proprietari. Tecnici perché  riteniamo che non sia nelle facoltà giuridiche di Rivieracqua procedere, in autonomia, a un cambiamento del suo status di società pubblica. Praticamente, a nostro parere, ma anche di autorevoli studi legali, che si sono espressi in tal senso, stanno procedendo in un quadro di illegittimità. 

Lei si è scontrato con Za Garibaldi su questi aspetti. 

Certamente, perché il sindaco sostiene la bizzarra tesi che, pur con la presenza nella futura società di un socio privato, l'acqua continua ad essere un bene pubblico. Per noi è una posizione totalmente assurda oppure strumentale, ma in entrambi i casi inaccettabile. Mi dica lei, come si può pensare che una cosa, gestita da un privato, che persegue, ovviamente, scopi di lucro, continui a essere un bene pubblico, cioè di proprietà del cittadino.  Per quanto riguarda invece l'attuale situazione di Rivieracqua, è inconcepibile che si voglia far passare la tesi che un'amministrazione pubblica non sia in grado di gestire un servizio come questo.  Infatti, non si tratta di un problema di sistema, ma di persone. Sono stati gli amministratori pubblici degli ultimi anni che hanno fallito, con la loro incapacità di far funzionare l'organizzazione e, soprattutto, di rispettare e far rispettare le norme e le leggi. E Za Garibaldi  era uno di questi. 

A cosa si riferisce in particolare? 

Un esempio su tutti, quello di AMAT di Imperia che, nonostante la legge prevedesse il suo assorbimento da parte di Rivieracqua, ha continuato imperterrita per anni a gestire il servizio ad Imperia in autonomia, incurante anche di una sentenza del TAR Liguria del 2014, che ne ribadiva l'attività illegittima. Nessuno degli amministratori del tempo ha fatto alcunché per affermare la legalità, contribuendo così a creare una situazione deficitaria di Rivieracqua che, comunque, è sempre stata avallata con l'approvazione annuale di bilanci sempre peggiori. 

Ma Za Garibaldi, in Consiglio, ha fatto riferimento ad un esposto che il Comune di Diano Marina avrebbe fatto in passato. 

Verissimo. Fu preparato un esposto dall'Amministrazione Chiappori verso AMAT, nel 2019, in cui si appurava un danno da parte di AMAT nei confronti di Diano Marina di circa 9 milioni di euro, per i prezzi maggiorati ed illegittimi, applicati dall'azienda imperiese all'acqua fornita al Golfo Dianese.  Peccato però che, inspiegabilmente, non fu dato corso all'azione legale per recuperare tale somma, che costituiva quanto i Dianesi avevano pagato in più l'acqua che avevano consumato. La tutela dei cittadini dov'é?  E ora, gli stessi amministratori della disfatta, ci vengono a dire che bisogna prevedere, come unica via di uscita, l'ingresso di un privato nella gestione della nostra acqua e l'aumento del 9 % dei costi della stessa. La soluzione prospettata dalla Commissario Checcucci che, nel frattempo, è emigrata a Firenze per un altro incarico è inaccettabile.L'unanime decisione del Consiglio Comunale di Cervo dell'altra sera, contro la variante dello Statuto di Rivieracqua, conforta le nostre convinzioni, per cui andremo avanti nella nostra opposizione. 

Sarà quindi una guerra per l'acqua? 

Purtroppo, non si tratta di una battuta. L'acqua è un bene essenziale per la vita delle persone. Pensi che dal 2020 ad oggi, nel mondo, si sono registrati 201 conflitti legati alla disponibilità dell'acqua. La nostra situazione, per fortuna, non è a questi livelli, ma rimane il fatto che siamo in molti a pensare che ciò che si sta verificando con Rivieracqua non sia il meglio per le nostre comunità, per cui non si lascerà nulla di intentato per evitare che ciò accada.  E come lei sa, l'unione fa la forza ed è una forza che arriva anche da quel Referendum del 2011, in cui il 94% di 27 milioni di votanti decisero che l'acqua dovesse rimanere di loro proprietà. 

Diego David

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