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Economia | 31 maggio 2022, 16:51

Cosa è la donazione di ovuli e come funziona

Si tratta di un processo attraverso cui una donna fertile dona un nuovo ad un’altra donna per aiutarla a concepire

Cosa è la donazione di ovuli e come funziona

Sei interessato alla donazione di ovuli? Si tratta di un processo attraverso cui una donna fertile dona un nuovo ad un’altra donna per aiutarla a concepire. La procedura prevede la presenza di un medico che si occupa di rimuovere uno o più ovuli dal donatore, li fertilizza in un laboratorio e li trasferisce nell’utero del ricevente. Generalmente questa attività viene svolta tramite una procedura di impianto come la fecondazione in vitro.

Alcuni specialisti, invece, mirano a congelare alcuni o tutti gli embrioni affinché possano essere utilizzati successivamente in pazienti diversi. La donazione degli ovuli è un processo che avvantaggia le donne che non possono utilizzare i propri ovuli per alcuni motivi. Vediamo nelle prossime righe come funziona una Ovodonazione Praga e negli altri centri distribuiti in tutta Europa.

Cosa aspettarti da una ovodonazione?

Gli specialisti a cui ti affiderai si occuperanno di effettuare una ricerca e una selezione affinché possa essere trovato un donatore adatto e verranno seguite perfettamente le procedure legali. Prima di iniziare il processo, però, le donatrici dovranno assumere dei farmaci che le impediranno di avere il normale ciclo mestruale.

Pertanto, è importante specificare che ci potrebbero essere delle conseguenze in merito all’assunzione di questi farmaci come vampate, mal di testa, fatica e dolori muscolari oppure mal di schiena.

La donatrice, quindi, assumerà una serie di farmaci che le consentiranno di produrre più ovuli contemporaneamente come una sorta di iperstimolazione. Un altro aspetto a cui essere attenti è che le donatrici possono correre il rischio di una gravidanza prima che gli ovuli vengano recuperati. Una buona idea, in questi casi, è quella di evitare rapporti oppure usare contraccettivi.

Prima e dopo la donazione: cosa succede?

Prima che avvenga il prelievo degli ovuli, la donatrice riceverà un’ultima iniezione per prepararsi alla procedura. Il medico si occuperà di eseguire un’aspirazione ovarica transvaginale per rimuovere gli ovuli dalla donatrice. Si tratta di un’operazione che non dura più di 30 minuti e che potrebbe prevedere la somministrazione di antidolorifici.

Dopo la donazione, alcune donne potrebbero sentire il bisogno di avere qualche giorno di riposo per riprendersi da questa operazione. Altre, invece, torneranno alle normali attività di tutti i giorni da subito. Infine, è importante ricordare che il processo di donazione degli ovuli potrebbe avere un impatto psicologico, quindi, vale la pena pensare di poter lavorare con un consulente oppure con uno psicoterapeuta.

Rischi ed effetti collaterali: quali sono?

Non ci sono particolari rischi in merito alla donazione degli ovuli. Le procedure e i farmaci sono gli stessi che le donne utilizzano per la fecondazione in vitro e comportano lo stesso livello di rischio. Anche l’uso di un anestetico comporta un piccolo rischio, ma le conseguenze gravi sono davvero molto rare.

Alcune donne potrebbero sperimentare fenomeni di sanguinamento durante il processo di rimozione degli ovuli. Raramente, potrebbero verificarsi dei danni all’intestino oppure alla vescica. Tuttavia, è davvero improbabile che si abbiano conseguenze gravi come emorragie.

Potrebbero esserci rari casi di infezione che saranno prevenuti con l’utilizzo di un antibiotico. In ogni caso, i casi gravi si traducono in respirazione difficoltosa, rapido aumento di peso, mal di stomaco, vomito.

Quali sono i criteri per scegliere i donatori?

Probabilmente, uno degli aspetti più importanti per scegliere i donatori sono proprio i criteri che vengono utilizzati. I donatori devono avere un’età compresa tra 21 e 35 anni. Infatti, le donne di questa fascia di età rispondono meglio ai farmaci e garantiscono una migliore qualità degli ovuli. Ovviamente, i donatori dovranno essere privi di infezioni come HIV oppure epatite C. Le donne potrebbero non essere idonee se sono esposte a questo tipo di malattie.

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