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Attualità | 08 marzo 2022, 12:01

Per l'8 marzo riapre il Punto Donna di Taggia, presentato il servizio comunale rinforzato e rinnovato (Foto e Video)

Quello che riprende oggi è un Punto Donna 'rinnovato' e arricchito da ulteriori esperienze e collaborazioni. In primis, quella con il Centro Provinciale Antiviolenza ma non meno importante anche l'entrare a far parte dei servizi sociali del Comune.

Per l'8 marzo riapre il Punto Donna di Taggia, presentato il servizio comunale rinforzato e rinnovato (Foto e Video)

8 marzo, è stata scelta una giornata simbolica per la riapertura del Punto Donna di Taggia. Nato come progetto nel gennaio 2020, promosso e seguito dalla presidente del consiglio comunale Laura Cane, oggi l'iniziativa è diventata in tutto e per tutto un servizio integrante del Comune.

Quello che riprende oggi è un Punto Donna 'rinnovato' e arricchito da ulteriori esperienze e collaborazioni. In primis, quella con il Centro Provinciale Antiviolenza ma non meno importante anche l'entrare a far parte dei servizi sociali del Comune. Quest'ultimo passaggio garantirà la presenza e l'aiuto dell'assistente sociale. Dietro i risultati presentati oggi c'è stata una attività di confronto avviata già nei mesi scorsi.

La sede del Punto Donna in via San Francesco 203, ex sede della Comunità Montana, in zona Levà sarà aperta ogni martedì dalle 9 alle 13. Sarà sempre attivo un numero di telefono dove poter trovare persone amiche con cui parlare dei propri problemi, 334 25 10 80 7.

Per l'occasione erano presenti la presidente Laura Cane, l'assessore ai servizi sociali, Maurizio Negroni e i rappresentanti delle numerose altre realtà che collaborano con il Punto Donna. Non mancavano, FIDAPA, Donne Medico e CNA Imperia, ovvero le 3 associazioni di volontariato che nel 2019 hanno sottoscritto il protocollo d'intesa con il Comune di Taggia che ha sancito poi la nascita del Punto Donna due anni fa.  A loro si sono uniti quelli che potremmo definire 'nuovi amici' in questo percorso di crescita e strutturazione: la dott.ssa Noemi Angelini,  coordinatrice del Centro Antiviolenza, il Direttore Sociale del Distretto Socio Sanitario Sanremese n.2, l'Associazione B.A.C.A INT ITALY ODV e gli operatori del Settore Servizi Sociali del Comune di Taggia. Ognuno di loro avrà un ruolo centrale nella gestione del nuovo Punto Donna.

“Oggi cerchiamo di essere operativi al di là della retorica di queste giornate - ha dichiarato Maurizio Negroni - che spesso ricorrono senza contenuti. Inauguriamo un servizio per i cittadini e in particolare per le donne che hanno bisogno di un particolare servizio di aiuto contro disagio e difficoltà. Il protocollo firmato a suo tempo ha l’obiettivo di portare avanti iniziative concrete. Cerchiamo di coinvolgere tutte le associazioni del territorio. Speriamo di riuscire a portare avanti tutte le nostre progettualità”. 

“Vedo persone e visi amici - ricorda Laura Cane - che hanno creduto in questo progetto fin dall’inizio. Siamo partite come un gruppo di amiche. Le donne possono fare tantissimo. Siamo partiti firmando con protocollo d’intesa per un impegno e piano piano ci venivano in mente tante cose. Oggi è una festa sotto tanti aspetti, festeggiamo obiettivi raggiunti insieme e festeggiamo perché siamo donne, che cosa abbiamo raggiunto e dobbiamo ancora raggiungere. Dobbiamo farlo tutte insieme. Come amministrazione comunale ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo risolto tanti problemi. Le volontarie e donne di Taggia e le associazioni insieme alla amministrazione oggi dimostrano cosa si può fare tutti insieme. Oggi dobbiamo ricordare anche tante donne che non hanno la fortuna di sorridere perché stanno scappando da una guerra. Anche le volontarie del punto donna ci metteranno impegno per aiutare donne e famiglie che arriveranno. Questa è una casa per trovare soluzioni insieme perché così possiamo arrivare lontano”. 

“Questo incontro - ha spiegato la dirigente dei servizi socio assistenziali del comune, Ilaria Natta - è l’occasione giusta per guardarci intorno e capire necessità e aspettative rispetto a questo progetto che è ambizioso e dovrà prendere una direzione più concreta per portare avanti iniziative e essere servizio non solo deputato a ascolto e progettare interventi sulla persona, la famiglia e minori, per uscire da una situazione di violenza e trovare autonomia futura e indipendenza. È un progetto ambizioso ma ci sono le persone giuste e il collante giusto per estenderlo anche a tutti i comuni vicini. Andando nella direzione di una collaborazione fattiva, tutti possiamo trovare alternativa alle solite procedure e in più saremo d’appoggio al centro antiviolenza per i casi più delicati. L’idea ambiziosa è di sfruttare questo stabile che ha stanze annesse come prima emergenza. La collaborazione con i BACA ci permette di proteggere chi è in maggiore difficoltà. Noi facciamo l’ascolto e poi c’è l’invio ai servizi per il trattamento dei singoli casi. Facciamo che l’ascolto diventi progetto per uscire da una situazione di disagio che spesso ritorna. Senza alternative la persona rischia di tornare indietro in quella circostanza che fa male. La figura della assistente sociale è quindi fondamentale perché si collega a tutte le altre figure di riferimento”. 

“Da 27 anni Baca opera sul territorio a livello internazionale. Anche durante la pandemia - ha aggiunto Lizard per i Baca della provincia di Imperia - abbiamo garantito supporto emotivo ai nostri bambini. Abbiamo un protocollo di intesa con Taggia e Imperia, lavoriamo da anni per la tutela del minore, con piantonamenti a protezione del minore maltrattato e come supporto emotivo. Accogliendoli nella nostra famiglia i minori si sentono parte e ne diventano parte integrante”. 

“I nostri minori entrano per sempre nella nostra famiglia - ha rimarcato la rappresentante ligure e del consiglio nazionale dei Baca, Xena - i motociclisti sono una figura diversa da quella istituzionale e siamo un valore aggiunto. Dove non arriva il professionista noi siamo l’altra cosa. Dove un professionista magari non raggiunge gli obiettivi capita che con noi il minore si apra. Quando indossiamo questo gilet da motociclisti ci comportiamo tutti alla stessa maniera e con la stessa mission. Noi siamo il sostegno per il minore sempre, 24 ore, 7 giorni e 12 mesi all’anno”.

Stefano Michero

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