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Attualità | 20 giugno 2017, 07:41

La storia dei Carabinieri a Sanremo raccontata da Andrea Gandolfo dal 1818 ai giorni nostri

Sono giunti in Liguria probabilmente nel 1818, ossia quattro anni dopo la fondazione del Corpo, avvenuta a Torino il 13 luglio 1814 su iniziativa del re di Sardegna Vittorio Emanuele I.

La storia dei Carabinieri a Sanremo raccontata da Andrea Gandolfo dal 1818 ai giorni nostri

Una presenza importante delle forze dell’ordine a Sanremo, come in qualsiasi altra città d’Italia, è senz’altro costituita dall’Arma dei Carabinieri, giunti in Liguria probabilmente nel 1818, ossia quattro anni dopo la fondazione del Corpo, avvenuta a Torino il 13 luglio 1814 su iniziativa del re di Sardegna Vittorio Emanuele I. Per riassumere le vicende dell’Arma nella città dei fiori dal 1818 alla fine della seconda guerra mondiale, periodo nel quale i Carabinieri matuziani passarono dalla giurisdizione della Divisione di Nizza a quella del Comando provinciale di Imperia, il sanremese Andrea Gandolfo ci racconta la storia dei Carabinieri Reali a Sanremo dalla fondazione del Corpo alla Liberazione.

Restaurato sul trono di Sardegna in seguito alla caduta di Napoleone, il 9 maggio 1814 Vittorio Emanuele I sbarcava a Genova dopo aver trascorso quasi sedici anni in esilio a Cagliari. Il 20, dalla porta di Po, faceva il suo ingresso a Torino, accolto trionfalmente dalla popolazione. Il 13 luglio 1814, dal castello di Moncalieri, venivano emesse le regie patenti con cui il re di Sardegna approvava “lo stabilimento del corpo de’ carabinieri reali… per ricondurre ed assicurare… il buon ordine e la pubblica tranquillità… per iscoprire, e sottoporre al rigor delle leggi i malviventi, e male intenzionati, e prevenire le perniciose conseguenze, che da soggetti di simil sorta, infesti sempre alla società, derivare ne possono a danno de’ privati e dello Stato… per avere con una forza ben distribuita i mezzi più pronti ed adattati onde pervenire allo scopo”. All’atto della sua fondazione il corpo era stato ripartito in sei divisioni: Torino, Cuneo, Alessandria, Nizza, Novara e Savoia. A Genova e nel resto della Liguria i carabinieri sarebbero giunti però soltanto tra l’autunno 1817 e l’estate 1818, quando ai locali gendarmi sarebbero subentrati i primi militari dell’Arma. Il 30 luglio 1818 una parte dei gendarmi non ammessi nei carabinieri sarebbe passata nei moschettieri di Sardegna, mentre i restanti avrebbero costituito una compagnia, posta alle dipendenze del comando della divisione carabinieri di Genova. Venendo alle vicende dell’Arma più specificamente legate alla città di Sanremo, è probabile che i primi carabinieri siano arrivati in città intorno al 1818, anche se il primo riscontro ufficiale della presenza dell’Arma a Sanremo risale soltanto al 1826, con l’attestazione dell’esistenza in città di una luogotenenza, da cui dipendevano le stazioni, oltre che della stessa Sanremo, anche di Ceriana, Taggia, Santo Stefano al Mare, Ventimiglia, Garavano e Dolceacqua. In base a quanto stabilito nel Regio Viglietto del 23 febbraio 1832, tratto dalla Raccolta di r. determinazioni, regolamenti, decisioni, ed altri provvedimenti relativi all’Amministrazione ed al Servizio militare di terra e di mare, la città dei fiori risultava sede di una luogotenenza dei carabinieri reali, facente parte, insieme a quelle di Oneglia e Puget-Théniers, della compagnia di Nizza, dipendente dalla divisione carabinieri di Nizza. Il Regio Viglietto del 23 febbraio 1832 informa inoltre, a proposito delle città residenze degli ufficiali dell’Arma, che a Sanremo era di stanza un luogotenente di 2ª classe, così come a Puget-Théniers, mentre a Oneglia risiedeva un luogotenente di 1ª classe. Ventisei anni più tardi, nel 1858, quando al vertice del Corpo era insediato il maggior generale Federico Lovera di Maria, la luogotenenza di Sanremo, sempre alle dipendenze della sottodivisione di Nizza, era guidata dal maggiore Francesco Manfredi, con il sottotenente Giuseppe Felice Gorresio come vicecomandante.

In seguito all’approvazione del nuovo ordinamento del Corpo dei Reali Carabinieri di Terraferma, varato con regio decreto del 28 novembre dello stesso 1858, la luogotenenza di Sanremo, formata da un maresciallo ordinario, un vicebrigadiere e cinque carabinieri a piedi, oltre a un vicebrigadiere e due carabinieri a cavallo, passò alle dipendenze della compagnia di Oneglia, facente sempre parte della divisione di Nizza. Nel 1861, dopo l’istituzione ufficiale dell’Arma dei Carabinieri come corpo dell’Esercito, con regio decreto emanato il 14 gennaio, a Sanremo risultava operativa una stazione dei carabinieri alle dipendenze di una luogotenenza, con competenza territoriale sulle seguenti località: Sanremo, Coldirodi, Borghetto San Nicolò, San Biagio della Cima, Sasso, Seborga, Soldano, Vallebona e Vallocrosia. Dal comando della luogotenenza di Sanremo dipendevano inoltre le stazioni dei carabinieri di Ventimiglia, Dolceacqua, Taggia, Ceriana e Santo Stefano al Mare. Per quanto concerne invece l’organico della stazione matuziana all’epoca dell’Unità d’Italia, esso non presentava alcuna variante rispetto a quello registrato nel novembre 1858.

Con regio decreto del 18 luglio 1870, entrato in vigore il 1° agosto successivo, la tenenza di Sanremo venne soppressa e sostituita da un comando di circondario. Il 18 luglio 1880 la tenenza sanremese sarebbe stata quindi ripristinata. Il 27 febbraio 1907 la tenenza dell’Arma della città dei fiori venne nuovamente soppressa per essere sostituita dalla Compagnia Carabinieri di Sanremo. Il 5 luglio 1923 la tenenza matuziana venne riattivata alle dipendenze però della relativa compagnia. Il 15 febbraio precedente era stato intanto emanato il regio decreto che aveva riorganizzato la struttura territoriale dell’Arma, suddividendo tutto il corpo, a livello nazionale, in un comando generale, sette comandi di gruppo di legioni, due legioni allievi carabinieri, ventuno legioni territoriali, una scuola allievi ufficiali, una scuola allievi sottufficiali, dodici battaglioni mobili, due squadroni e un ruolo specializzati per i servizi d’investigazione e d’indagine in abito civile. Nel 1925 la compagnia di Sanremo era una delle quindici compagnie dell’Arma che costituivano, insieme a 26 tenenze e 252 stazioni, la Legione Carabinieri di Genova. Il 15 settembre 1929, insieme a una serie di altre tenenze locali, anche quella di Sanremo sarebbe stata definitivamente soppressa. Durante gli anni del regime anche i carabinieri di Sanremo svolsero le loro funzioni d’istituto in un clima generale caratterizzato da un vasto consenso nei confronti del «duce», che, mentre la guerra iniziava a far sentire i suoi effetti, si trasformò in una sempre più crescente sfiducia verso il dittatore, che alla fine sarebbe caduto e fatto arrestare dal re il 25 luglio 1943, su iniziativa della Corona e di alcuni gerarchi, tra cui Dino Grandi, il principale firmatario dell’ordine del giorno dell’ultima seduta del Gran Consiglio.

Al momento dell’annuncio dell’armistizio con gli angloamericani, a Sanremo come nel resto della Liguria, non si verificarono incidenti di sorta. Il 10 settembre 1943 i primi reparti di soldati tedeschi entravano nel territorio della provincia di Imperia, provenienti da Cuneo. Dal Comando della Legione di Genova era intanto pervenuto al comandante del Gruppo di Imperia l’ordine, per tutti i militari in servizio, di mantenere la calma e rimanere al proprio posto. Nei giorni successivi solo alcune stazioni della tenenza di Ventimiglia, a causa soprattutto dell’ostilità manifestata dalla milizia di confine, vennero disarmate. A parte tali sporadici episodi, le compagnie del gruppo, tra cui anche quella di Sanremo, si mantennero sostanzialmente intatte. Le prime diserzioni, anche se non numerose, sarebbero cominciate soltanto nell’ottobre 1943, dopo il passaggio da Ventimiglia del treno con a bordo i carabinieri romani diretto verso i campi di concentramento nazisti in Germania. Bisogna comunque sottolineare come sarebbe stato particolarmente alto il numero dei carabinieri sanremesi che avrebbero collaborato attivamente con la Resistenza locale, fornendo di armi e munizioni le unità partigiane combattenti in montagna e distribuendo viveri alla popolazione.

Nel frattempo, dopo che, tramite il comando di legione, era stata fatta firmare la dichiarazione di adesione al governo della Repubblica sociale italiana nel dicembre 1943, gli ufficiali del gruppo e una rappresentanza di circa una sessantina di sottufficiali e militari di truppa, il 9 febbraio 1944 furono radunati in una piazza di Imperia per prestare giuramento, insieme alle altre truppe del presidio, alla Rsi. Il mese successivo l’Arma dei Carabinieri venne sciolta e i suoi componenti assorbiti nella neoistituita Guardia nazionale repubblicana. Le legioni furono rimpiazzate dagli ispettorati regionali e in ogni provincia, tra cui anche quella di Imperia, fu istituito un comando provinciale. In conseguenza all’incorporazione dell’Arma nella Guardia nazionale repubblicana, i carabinieri sarebbero stati costretti a indossare la camicia nera e ad apporre le fiamme nere sotto gli alamari. La notte del 5 agosto 1944 tutte le caserme dell’Arma della provincia di Imperia furono circondate da soldati tedeschi e militi della Gnr, che prelevarono tutti gli ufficiali, i sottufficiali e i carabinieri che sorpresero, per condurli, il giorno dopo, a Milano ed Asti. Uguale sorte sarebbe toccata anche a tutti quei militari che si trovavano presso le loro abitazioni. Da Asti e Milano i carabinieri imperiesi sarebbero stati tutti deportati in vari campi di concentramento in Germania e adibiti a lavoro obbligatorio. Un limitato numero di sottufficiali e militari di truppa sarebbe riuscito tuttavia a sottrarsi alla cattura, mentre altri sarebbero riusciti a fuggire durante il viaggio, ma avrebbero dovuto rimanere nascosti o allontanarsi dalle rispettive residenze per far perdere le proprie tracce perché attivamente ricercati da tedeschi e repubblichini.

 Nell’aprile 1945, quando la Guardia nazionale repubblicana sarebbe fuggita abbandonando le caserme, anche quella di Sanremo venne completamente saccheggiata dagli stessi militi e dalla popolazione. Il 25 aprile 1945 giunse però il tanto atteso momento della liberazione del suolo nazionale dal nazifascismo, e così, anche per l’Arma dei Carabinieri, cominciò a profilarsi una nuova epoca in un’Italia libera e democratica. Nei mesi immediatamente successivi furono riattivati tutti i comandi provinciali della Liguria: il gruppo di Imperia venne ripristinato il 15 maggio 1945. Anche a Sanremo i carabinieri tornarono a pieno regime con la ricostituzione della loro compagnia e ripresero possesso della caserma di via Privata (l’odierna via Escoffier), da dove si sarebbero poi trasferiti nell’attuale caserma di Villa Giulia, in corso Inglesi, il 6 novembre 1971.

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