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Attualità | 05 maggio 2017, 16:50

Gli studenti del liceo 'G.D. Cassini' di Sanremo hanno assistito allo spettacolo 'Le Toiane'

I ragazzi si sono mostrati entusiasti nel riscoprire un grande classico riadattato ed ancora oggi sorprendentemente attuale.

Gli studenti del liceo 'G.D. Cassini' di Sanremo hanno assistito allo spettacolo 'Le Toiane'

Venerdì 21 aprile al Teatro del Casinò alcune classi del Liceo G.D Cassini hanno assistito ad una rilettura magnifica di “Le Troiane” di Euripide, ad opera del regista Roberto Tarasco.

I ragazzi si sono mostrati entusiasti nel riscoprire un grande classico riadattato ed ancora oggi sorprendentemente attuale. L’attrice Sara Bertelà, infatti, a distanza di 2500 anni, ha interpretato polifonicamente i ruoli di Cassandra, Andromaca, Ecuba ed Elena, alternando ai brani tratti direttamente dal testo del drammaturgo greco approfondimenti e commenti relativi agli studi compiuti dal biologo, filosofo ed etnologo Henri Laborit, che studiò le modalità delle reazioni umane a seguito di stimoli determinati quali la paura.

Tale proposta è stata quindi un’attenta e ben eseguita riflessione, che mette in luce il dramma della guerra, che Euripide vede nell’annientamento fisico e psicologico dei vinti, da cui emerge un insegnamento universale ed eterno come il mito della distruzione di Troia.

Il regista ha sentito anche la necessità di caratterizzare i quattro personaggi e di evidenziarne le sfumature comportamentali: Ecuba, Cassandra, Andromaca e Elena reagiscono tutte in maniera nettamente diversa alla situazione di estrema paura in cui si trovano. La prima accetta il corso degli eventi, comprendendo di essere assolutamente impotente anche di fronte all’uccisione del nipote Astianatte, ma reagisce con l’odio. Andromaca subisce passivamente accettando l’inibizione dovuta al dolore, mentre Cassandra nella sua follia reagisce e si ribella brutalmente, profetizzando un fosco futuro per i greci . Elena, infine, si serve dell’arte della fuga, la migliore secondo Laborit: sebbene sembri stupida e impulsiva, la donna si delinea come la più abile nella capacità di uscire da una situazione castrante.

Un’altra caratteristica importante di questo riadattamento è senz’altro la scelta delle luci di scena: infatti la luce teatrale raramente è stata spenta durante lo spettacolo e , assieme ai suoni di sottofondo e alle voci dell’attrice, ha creato un’atmosfera carica di tensione e partecipazione emotiva.

Proprio per questo, finita la rappresentazione, l’attrice ha chiarito alcuni concetti fondamentali dell’arte della recitazione agli studenti che le hanno posto domande. Il principio base del suo lavoro, ha detto l’attrice, è l’ascolto di se stessa e degli altri compagni, quanto del pubblico. E, spiega, hanno altrettanta importanza il silenzio e la comunicazione data dall’empatia di uno sguardo, che è capace di trasmettere più emozioni di mille parole.

La fulcro della professione dell’attore, secondo Sara Bertelà, consiste proprio nell’equilibrio tra questi due principi, ovvero silenzio e ascolto che tutti, in fin dei conti, dovremmo mantenere durante lo spettacolo della nostra vita.

Classe 3B - Ufficio Stampa Liceo G.D. Cassini Sanremo

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