Parasio creativo

Come riempire il vuoto che alberga al Parasio, il centro storico imperiese bellissimo, ma dove nessuno va? Perché gli ascensori sono rotti, mancano i parcheggi, c’è la zona a traffico limitato, nemmeno un nuovo negozio, ristorante o bar è stato aperto, perché perché perché (mugugno ergo sum de Porto Maurizio).

Senza rientrare nelle annose polemiche su quale sarebbe la ricetta miracolosa per riportare un po’ di vita nei carruggi e nelle piazze, voglio soffermarmi sui segnali di risveglio. Il primo era stato annunciato alla fine di febbraio dal Comune: un festival del cibo di strada che si svolgerà il 15-17 aprile sulla sommità del Parasio. Mi pare un’ottima idea, lo street food potrebbe rappresentare l’inizio di una serie di eventi, d’altronde tutto quello spazio pedonalizzato, nella splendida cornice di antichi palazzi, è perfetto per organizzare manifestazioni di vario genere, magari predisponendo un servizio navetta gratuito dai parcheggi più lontani.

Un altro segnale, di tenore completamente diverso, è il corso di scrittura creativa che si terrà al Parasio l’otto-nove di aprile (vedi qui tutte le informazioni), organizzato dal Liceo Vieusseux nello storico convento delle clarisse. I partecipanti visiteranno i luoghi più interessanti del rione, guidati dall’architetto Cristina Tealdi, per poi ritrovarsi nella sala di lettura del monastero di Santa Chiara, mai aperta finora per iniziative di questo tipo. Docente sarà Eleonora Sottili della scuola Holden di Torino.

Al Parasio, sono sicuro, potrebbero nascere mille altre idee: un cinema estivo all’aperto? Una rassegna teatrale? Un calendario di concerti negli angoli più affascinanti (ricordate Parasio di Note?) La bellezza del borgo è anche nella varietà dei suoi spazi, che si prestano agli appuntamenti più diversi e anche un po’ “pazzi”, pensiamo ad esempio al successo che ha avuto l’anno scorso la gara di downhill, con quelle spericolate discese sulle biciclette super molleggiate… Via libera alla creatività, non c’è altra soluzione.