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Al Direttore | 21 gennaio 2017, 15:04

Il retaggio saraceno in Liguria. Un altro pezzo della storia della Liguria raccontata da Pierluigi Casalino

"Storie di saraceni e di scorrerie, ma anche di contributi di ogni genere, culturali, linguistici e gastronomici"

Il retaggio saraceno in Liguria. Un altro pezzo della storia della Liguria raccontata da Pierluigi Casalino

"A Taggia, Pigna, Noli, Dolceacqua e Cascine di Imperia è ancora oggi possibile sentire raccontare di scudi e di scimitarre che negli ultimi decenni del XIX secolo e nei primi anni del XX secolo venivano ritrovate nei campi. Sono tutte storie di saraceni e di scorrerie, ma anche di contributi di ogni genere, culturali, linguistici e gastronomici, per fare degli esempi, oltre che di contenuto poetico, che i saraceni portarono alle nostre terre, dove lasciarono anche segni pacifici e non solo di rapina. A Ventimiglia, Bussana, Civezza, Dolcedo, Castelvecchio di Roccabarbena, Vallecrosia, Santo Stefano al Mare, Andora, Borghetto di Bordighera, Pontedassio, Spotorno, Celle Ligure, Arenzano, Prà e nell'intero e vasto entroterra ligure si narrano vicende in qualche modo legate a questa epopea a due facce: le stesse torri che sarebbero state erette dai mori al fine di stabilire un collegamento con la costa mediante segnalazioni ottiche da trasmettere a distanza con l'impiego di fuochi o di specchi, ma anche di falchi alla maniera araba, divennero in seguito prerogativa degli stessi liguri.

Alassio, Laigueglia, Ceriale, Sanremo ed altri centri conservano tuttora i ricordi della presenza musulmana dell'epoca classica dell'Islam, presenza che si coglie sia nelle parlate liguri che nei nomi, cognomi, soprannomi e toponimi. La durezza dei tempi non risparmiò nessuno e non era infrequente vedere cristiani e islamici alleati fra loro contro altri cristiani ed islamici come avvenne particolarmente in Spagna, dove regni e potentati musulmani e cristiani erano variamente intrecciati nelle contese di quella regione iberica. Circostanza che si ripeteva anche dalle nostre parti. Ciò nondimeno il lascito di quei tempi resta prevalentemente positivo nelle tradizioni, nei costumi popolari e nel patrimonio dell'immaginario collettivo ligure. Le influenze turcobarbaresche appartengono invece ad un periodo successive e non di rado sono state confuse erroneamente con le prime, superandole persino in ferocia.

Pierluigi Casalino".

Redazione

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