"Parodia: con accezione più generica, imitazione deliberata, con intento più o meno caricaturale, dello stile caratteristico di uno scrittore, di un musicista, di un regista e simili, realizzata inserendo nella nuova composizione passi che ne rievochino con immediatezza la maniera; anche, imitazione caricaturale di noti personaggi del mondo dello spettacolo, della politica, dello sport, ecc., del loro modo di parlare, di gesticolare e simili, fatta per suscitare ilarità, molto frequente nel teatro comico e negli spettacoli di varietà."
Così come chiarito anche dalla definizione fornita da Treccani, l'intento di Final Briscola X – 7, scritto e ideato da Matteo Giovannini, nonché prima trasposizione letteraria di un videogioco in formato parodistico, è un omaggio, una translitterazione di personaggi ed eventi ben noti per affrontare tematiche a sfondo sociale. Le personalità originarie dei protagonisti di Final Fantasy X vengono portate all'eccesso e attualizzate ai giorni nostri: abbiamo il ragazzo superficiale, quello con mente ristretta, la prostituta, la ragazza in preda agli ormoni adolescenziali, il saggio di turno, la stereotipata verginella e quello che non parla mai e che agisce seguendo sue fisse e suoi castelli mentali dettati da una società che vive distaccata dal contesto generale, ma anche altri personaggi abilmente inseriti. Il mondo e le sue condizioni sono il risultato degli abusi tecnologici di vecchie civiltà ormai scomparse e rase al suolo da un unico, grande nemico che vede nella briscola, l'elemento capace di creare fazioni in una società radicalmente superficiale, il rimedio per tutti i mali e per portare le persone a unirsi per trovare un rimedio. Tutto questo verrà spezzato in chiave umoristica dalla semantica italiana e dai giochi di parole, da luoghi comuni e dalla convivenza di sette persone ciascuna con idee di azione differenti, ciascuno proveniente dal proprio mondo, dalla propria cultura, dai propri credi.
Final Briscola X – 7 unisce elementi naturalmente opposti, almeno per come ci hanno finora fatto credere. Un videogioco, un gioco da tavola, elementi culturali e sociali, citazioni e riferimenti ad altre forme di espressione artistica e non solo. Non esistono più etichette, non esistono più divisioni, esiste solo un grande contesto nel quale tutto ha il potenziale di andare avanti e amalgamarsi con qualcosa ritenuto fino a poco tempo prima agli antipodi. La satira è alla base, ma solo in formato paradossale perché preso dall'evoluzione naturale di una realtà preesistente che ci sta sfuggendo di mano senza che ce ne possiamo rendere conto.
Questo e molto altro ancora all'appuntamento fissato sabato 3 Dicembre da Byte Center, in via Martiri della Libertà 231 a Sanremo. Segnatevelo sulla vostra agenda personale.