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Attualità | 18 novembre 2016, 17:43

In occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza alle Donne, l'artista imperiese Noel Gazzano e Grace Zanotto protagoniste a Firenze con una proiezione delle loro performance

Una meraviglia di bellezza e femminilità giunge nel cuore di Firenze con un’interazione ardita tra la solidità dell’architettura rinascimentale e la fluidità delle immagini di arte contemporanea in movimento

In occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza alle Donne, l'artista imperiese Noel Gazzano e Grace Zanotto protagoniste a Firenze con una proiezione delle loro performance

In occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza alle Donne, il 25 e 26 Novembre le artiste Noel Gazzano, di Imperia, e Grace Zanotto propongono, in un nuovo spazio espositivo all'angolo con piazza della Signoria a Firenze, la videoproiezione architettonica di quattro performance che sono uno sguardo profondo, toccante, spiazzante, sulla violenza verso le donne, la natura e gli esseri umani tutti. Una meraviglia di bellezza e femminilità giunge nel cuore di Firenze con un’interazione ardita tra la solidità dell’architettura rinascimentale e la fluidità delle immagini di arte contemporanea in movimento.

Ne La Fine di Un'Era, Noel Gazzano affronta, a partire da esperienze autobiografiche, il superamento della violenza tramite paziente resistenza, rifiuto, proposizione di bellezza e poesia. Una donna riveste lentamente un fucile all'uncinetto, e punto dopo punto lo trasforma, letteralmente cancellandolo. Il finale, sorprendente, palesa la speranza del nuovo inizio che segue ogni separazione.

In Loop, Grace Zanotto per la regia di Silvia Camagni, evoca, con linguaggio delicato e crudo, due immagini femminili che incarnano nodi del nostro tempo: una donna agguerrita, tutta muscoli e corpo, che forse ha perso una delicatezza nelle proprie battaglie, ed una silenziosamente meditativa, che forse ha perso il proprio corpo in questa ascesi. Il loro confronto, senza inizio né fine, ci fa riflettere sulle complesse dinamiche identitarie che caratterizzano ogni esperienza femminile, soprattutto nel confrontarsi con la violenza delle nostre culture.

Infine, L'Insopportabile Contraddizione di Gazzano e Non Più Fango Ma Terra Cruda di Zanotto propongono come soluzione all'attuale crisi ecologica una profonda trasformazione culturale: il far sentire a tutti gli esseri umani che la Terra è la nostra stessa carne. Questo pensiero è necessario soprattutto nella cultura globale contemporanea, caratterizzata da consumismo, anaffettività, scissione tra mente e corpo, razionalità e sentire – scissione alla base della violenza. Madre terra, archetipo femminile, appare nella visione contemporanea offrendosi come resiliente figura di rinascita; nella proiezione del gesto artistico si fa germoglio di canapa che depura da tossine cancerogene e mattone in terra cruda a fondamento di una nuova comunità umana.

Nel riscoprire la nostra condivisa umanità intesa come sensibilità, le artiste prospettano dunque il superamento di ogni forma di violenza.

Ringraziamenti e credits: La Fine di Un'Era: Federica Antonelli, Rossella Granata | "Loop" Underwater: Silvia Camagni, Federica Cleopazzo, Francesco Mariani, Nicolo Tagliabue, Niccolo Tartarelli | Non Più Fango Ma Terra Cruda: Roberto Marsella, Elena Marini, Sabrina Raffaghello, David Zanotto. Location e staff di Palazzo Ducale di Genova | Terra Mia, Cammino Per Te: Federica Antonelli, Rossella Granata, Betty Locane, Dario Rizzello, il popolo Salentino resiliente e sensibile.

ORARI 25 Nov 16-21; 26 Nov 11-13, 16-21

INFO FB Noel Gazzano Grace Zanotto www.noelgazzano.com www.famigliamargini.com

NOTE BIOGRAFICHE

NOEL GAZZANO

www.noelgazzano.com

Noel Gazzano è un'artista ed antropologa italo-americana con dieci anni di docenza universitaria alle spalle (Marist College, Richmond College London, IED-Istituto Europeo di Design). Affronta i nodi cruciali della nostra epoca: crisi ecologica, violenza verso le donne e gli esseri umani tutti. Esplora il suo ruolo nel mondo in quanto artista, in primis: rifiutare violenza proponendo ricerca e bellezza, manifestare realtà oltre negazionismo ed omertà. Ha studiato molteplici linguaggi (fotografia, disegno e pittura, recitazione teatrale, scrittura) che condensa nelle sue performance. Presentandosi in tutta la sua vulnerabilità e forza, stimola il pubblico a mettersi in discussione. La Fine di un'Era (2015) affronta, a partire da esperienze autobiografiche, il superamento della violenza verso le donne, la natura e ogni essere vivente. Esposto in Italia ed all'estero, ha permesso a vittime di abusi di vedere l'azione meditativa di rivestimento del fucile come resiliente ricerca di se, e il nudo finale come dignità e purezza oltre la “vergogna”. L'opera e stata preceduta da una serie a china patrocinata dal R.F. Kennedy Center for Justice and Human Rights Europe (Un Anno da Sirene, 2014-15). L'Insopportabile Contraddizione (2016) e un sonoro NO alla quotidiana violazione dei diritti umani perpetrata in Italia, dove inquinamento mal gestito e rifiuti interrati illegalmente causano il cancro. Patrocinata da ISDE-International Society of Doctors for Environment, questa performance ha stimolato partecipazione sociale attraverso la consapevolezza. Naturale prosecuzione è Damascus Rose, lavoro in corso con cui l'artista si rivolge direttamente a chi detiene potere decisionale, stimolando l'emergere della sensibilità necessaria per compiere scelte eque e giuste. Attualmente sta sviluppando un progetto di arte relazionale con i migranti in un paesino della Sicilia, con l'intenzione di mettersi da parte, per un'arte che emerga dalla vita stessa.

GRACE ZANOTTO

www.famiglia margini.com

Laureata in Design presso l'Istituto Europeo di Design nel 2004, anno in cui partecipa alla mostra "Peggy and Beyond" alla Guggenheim di Venezia, mostra organizzata e realizzata come tesi. Si laurea in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2013 con una relazione sul ruolo sociale dell’artista. Nel 2006 fonda la galleria d'arte contemporanea Famiglia Margini, con la quale mappa il contemporaneo catturando le innovazioni in anteprima. Interessata al Burka come massima icona della sottomissione umana, lo assume e lo ricostruisce con coraggiosa autoironia. Espone un’installazione di 6 super burka girl camouflage alla IV Biennale di Malindi a cura di Achille Bonito Oliva (Fondazione Sarenco, Kenya, 2012). Impegnata per la rinascita di una Taranto post-ILVA, sviluppa la performance “Il giro dell’Ilva in Burka”, affidata alla regia di Luigi Pignatelli. E' tra i fondatori del movimento trasversale d’avanguardia artistica “Non Perdono”. Realizza il docufilm “Non Perdono” in collaborazione con il regista Roberto Marsella, presentato nel 2016 presso il Museo d’Arte Contemporanea – Macro Testaccio – Roma (Grammelot, a cura di Antonietta Campilongo. Il film viene presentato al Teatro Eleonora Duse di Asolo, sabato 21 maggio 2016 come evento speciale della Biennale di Asolo (Treviso). Il 14 luglio 2016 in occasione della vernice della mostra “FlashBack, fotografia di sperimentazione italiana 1960-2016” a cura di Sabrina Raffaghello e Roberto Mutti (Palazzo Ducale, Genova) propone la performance “Non più fango, ma terra cruda”. Il video è frutto del "Movimento Non Perdono" che utilizza la tecnica dell'esplosione come possibilità di nuova verginità, rifiutando il culto dell'arte per l'arte, a favore dell'arte come pratica diretta verso scopi sociali.

C.S.

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