"Io ringrazio tutti, però vorrei dire: sono ancora vivo!". Sempre ironico Guccini, che ieri sera è salito sul palco dell'Ariston per ringraziare e salutare tutti. La 39esima edizione del Premio Tenco, dedicata al cantautore modenese, si è conclusa con la standing ovation tributata dal Teatro finalmente pieno a 'Musici & Friends', l'orchestra creata ad hoc raggruppando alcuni storici collaboratori di Francesco, ognuno maestro del proprio strumento.
Nel gran finale orchestra e spettatori hanno intonato 'Noi non ci saremo', scritta negli anni 60, quando forte era la paura del nucleare; 'Canzone delle osterie di fuori porta', che parla di Bologna; 'Asia', in cui si evoca un tempo leggendario, quello della meraviglia e del mistero degli esploratori; 'Statale 17', canzone del repertorio giovanile; e 'La locomotiva', brano anarchico, simbolo della rivoluzione proletaria, con il quale Guccini per quarant'anni ha chiuso i suoi concerti.
"Mi chiedono se mi mancano i concerti, perché ho deciso da tre anni a questa parte di non farne più – ha spiegato Francesco –. Cantavo quindici, sedici canzoni e arrivavo alla fine che ero stremato come quella locomotiva. Era bello il pre-concerto e il dopo concerto. Noi ci divertivamo modestamente, andavamo a mangiare assieme delle pizze vergognose alle tre del mattino e anche lì giochi, scherzi, l'allegria, un po' di vino".
E a proposito della tre giorni di Sanremo: "Queste tre giornate sono state faticosissime. Bravi tutti! Le canzoni mi sono piaciute, sembrava quasi che le avessi scritte io. Vorrei ringraziare la gente, che mi ha chiesto autografi e foto, Enrico De Angelis e gli organizzatori del Club Tenco, che mi ha visto qua i primissimi anni. Mi ricordo il primo anno: avevo fatto la prima serata finendo con 'La locomotiva', io da solo con la chitarra, e l'ultima De Gregori non era venuto e mi è toccato rifarla. Grazie ad Antonio Silva, mattatore instancabile. Grazie a tutti ancora, arrivederci da qualche parte, ciao!".
La serata conclusiva della Rassegna ha visto la consegna di tre Targhe, assegnate da una giuria di circa 230 giornalisti, la più vasta e rappresentativa in Italia in campo musicale. Targa ai Têtes de Bois quali interpreti di canzoni non proprie con l'album 'Extra' in omaggio a Léo Ferré; al cantautore siciliano Cesare Basile per l'album in dialetto; a Samuele Bersani, che non si è potuto esibire in coppia con Pacifico a causa di un improvviso abbassamento di voce, ma ha voluto comunque essere presente, per la miglior canzone 'Le storie che non conosci', sigla di un progetto a favore dei bambini non vedenti e ipovedenti, a cui ha partecipato lo stesso Guccini.
L'ospite internazionale di ieri è stato il songwriter canadese Bocephus King, incontenibile talento capace di spaziare tra il blues e il folk rock. Premio Nuovo Imaie a Giovanni Truppi: per il cantautore napoletano un incoraggiamento a perseverare con la propria musica da parte del nuovo Istituto per la tutela dei diritti degli artisti. In conclusione, il ritorno alla tradizione della formula della Rassegna e la dedica al Maestro di tutti ha garantito il successo al Tenco 2015, decretato anche dai social network. Prossimo appuntamento al Casinò sabato 19 dicembre con lo spettacolo di Sergio Secondiano Sacchi.
Anna Castellana