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Al Direttore | 25 ottobre 2015, 20:31

Realdo e Verdeggia, ovvero viaggio nel paradiso occitano. Il racconto di Pierluigi Casalino

"Due centri di grande suggestione per storia, ambiente e risorse umane, che sono spesso dimenticati dagli itinerari principali che portano turisti e curiosi nella Liguria d'Occidente..."

Realdo

Realdo

"Della ricchezza del patrimonio linguistico e culturale del Ponente Ligure non si è mancato in più occasioni di soffermarci. Ma mai abbastanza si è avuto modo di ricordare l'importanza di due perle della regione occitana che si incontrano nel territorio del comune di Triora, Realdo e Verdeggia.

Due centri di grande suggestione per storia, ambiente e risorse umane, che sono spesso dimenticati dagli itinerari principali che portano turisti e curiosi nella Liguria d'Occidente. Angoli, come detto, dell'anima brigasca e occitana, staccatisi da Briga Marittima nel 1947, dopo il passaggio di quest'ultima alla Francia, Realdo e Verdeggia sorgono nella Valle Argentina, e sono tra i più belli della montagna ligure. Posti al confine della Val Roya francese, costituiscono due momenti di grande attrattiva e sono visitabili anche usando l'automobile per la presenza di numerose strade (in gran parte ex militari, ora gestite dalla provincia), che conducono tra boschi, alture e boschi verso una meta unica nel suo genere per le memorie che l'accompagnano e la bellezza dei suoi panorami.

Si tratta di percorsi che non tengono conto del confine di Stato e aprono una prospettiva più ampia che va aldilà degli stessi limiti dell'uomo moderno, recuperando reminiscenze di una Liguria perduta. Nella loro particolarità Verdeggia (in brigasco Verdégia, Verdeja in occitano) e Realdo (detto Ca da Roca) non vivono, peraltro, di luce riflessa e, se pur fanno parte di Triora, conservano una loro specifica e preziosa autonomia. I due paesi sono raggiunti da escursionisti e studiosi, ma anche da nostalgici dell'unità occitana, per rapide viste, facilitate dalle letture dei numerosi testi dedicati alla vicende storiche locali. Vicende che si collegano agli eventi che nei secoli hanno visto spostarsi le linee del destino di queste genti. Realdo e Verdeggia restano due punti di riferimento dell'eredità occitana e un segno indelebile di tale destino.

Un importante quotidiano ligure, dopo una recente analoga iniziativa del Touring, ha dedicato a questa zona, ma anche ad altre vicine contrade occitane, un servizio di grande profilo che tende a farne riscoprire le radici brigasco-occitane e le usanze, oltre che l'ottima cucina. Un'invito per ritornare ad investire, in una adeguata visione d'insieme, nell'immagine della nostra terra, nella sua specificità e nelle sue intrinseche e complesse particolarità nell'unità. Un andare a spasso,dunque, in un mondo interrotto, tra frammenti e flash di un universo che sa ricomporsi non appena ridiventa protagonista anche del set cinematografico come è avvenuto nel 2013 per il documentario girato da Nicola Farina.

Pierluigi Casalino".

Redazione

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