"Amante della musica circa venti giorni fa sono venuto di persona al botteghino dell’Ariston per prenotare due biglietti per il concerto/spettacolo di Renzo Arbore. Siccome mi piace fare le foto, durante il concerto, ho scelto la galleria in quanto essendo le file di poltrone sfalsate non si disturba coloro che stanno alle spalle. Costo di due biglietti 50 euro + 6 euro di 'prevendita'. Ora mi chiedo, ma la prevendita al botteghino del teatro e ben venti giorni prima dell’evento è legittima? Io do loro dei soldi che sfruttano per un mese e mi fan pagare la prevendita come se li acquistassi presso un esercizio di Milano o Genova, che, giustamente, trattiene per sè tali diritti? 6 (o 8 euro per i biglietti più cari) sono una sommetta, ma moltiplicata almeno per 1200 (se non erro l’Ariston ha circa 1950 posti) di posti prenotati prima dell’evento, fanno una cifra ragguardevole che non trova alcuna giustificazione. Mi sembra una forzatura se non una piccolissima ennesima ingiustizia ai danni dei consumatori a fronte della semplice emissione di un biglietto, tramite pc, e l’annullamento delle caselle inerenti i posti prenotati, alla stessa stregua di quanto succede oggi per assistere ad uno spettacolo cinematografico qualsiasi. Mi farebbe molto piacere capire il perchè del pagamento di questo nuovo assurdo balzello ripeto non prenotando via internet o in un esercizio a ciò abilitato, ma presso il botteghino del teatro. Un’ultima cosa, in occasione dell’Aida, venuto a prenotare circa 15 giorni prima della rappresentazione, non avevo dovuto pagare alcun diritto di 'prevendita' ma solo il costo dei biglietti".
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