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Politica | 03 aprile 2014, 16:21

Con il via libera della Camera dei Deputati addio alle vecchie Province, il DDL Delrio è legge

Le competenze provinciali vengono trasferite a Regioni e Comuni, ad eccezione dell'edilizia scolastica (grazie ad un emendamento di Sel approvato in commissione e recepito dal testo del governo), della pianificazione dei trasporti e della tutela dell'ambiente

Con il via libera della Camera dei Deputati addio alle vecchie Province, il DDL Delrio è legge

Via libera definitivo della Camera al disegno di legge Delrio che trasforma le Province in enti di secondo livello e istituisce le città metropolitane. Il provvedimento è stato approvato con 260 voti favorevoli, 158 contrari e sette astenuti, senza ricorso alla fiducia, a differenza di quanto avvenuto la settimana scorsa al Senato. Contro il ddl Delrio hanno votato Fi, M5S, lega, Sel e Fdi.

Presidente e giunta rimarranno in carica, a titolo gratuito, sino al 31 dicembre 2014. Poi resteranno presidente e consiglio - sempre a titolo gratuito - che verranno eletti in forma indiretta dall'assemblea dei sindaci. Saranno 3000 le poltrone in meno, come sottolinea il Ministro delle Riforme Maria Elena Boschi. Le fa eco il sottosegretario Delrio, che nel suo tweet si dichiara soddisfatto e sottolinea la svolta verso la semplificazione.

Il ddl Delrio, non potendo cancellare le amministrazioni provinciali, le svuota di competenze. Il ddl mira ad una riduzione dei costi, pertanto prevede un criterio di gratuità per l'esercizio delle funzioni di presidente e consigliere provinciale. I consigli provinciali, infatti, vengono trasformati in Assemblee dei sindaci: questi ultimi lavoreranno nei nuovi 'enti territoriali di area vasta', percependo esclusivamente le indennità già corrispostegli in qualità di primi cittadini. I presidenti di Provincia non saranno più eletti dai cittadini, ma indicati all'interno di una assemblea formata dai sindaci dei Comuni del territorio di riferimento. Ad esempio, il futuro presidente della Provincia di Frosinone sarebbe scelto tra i sindaci dei Comuni del Frusinate e percepirebbe soltanto lo stipendio da sindaco.

Le competenze provinciali vengono trasferite a Regioni e Comuni, ad eccezione dell'edilizia scolastica (grazie ad un emendamento di Sel approvato in commissione e recepito dal testo del governo), della pianificazione dei trasporti e della tutela dell'ambiente. Il personale continuerà a lavorare presso gli organi territoriali di riferimento dell'attività svolta, mantenendo retribuzione ed anzianità di servizio. Il ddl prevede che questi nuovi enti provinciali prenderanno vita a partire dal 1° gennaio 2015. Fino ad allora le Province saranno rette da commissari (si tratterà degli attuali presidenti di Provincia che cambieranno nome in commissari) in quanto non si votera' per le rielezioni dei 52 organi provinciali in scadenza nel 2014.

r.g.

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