ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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Politica | 20 dicembre 2013, 01:20

Sanremo: la casa dell'acqua scatena il dibattito in consiglio, accuse su costi e gestione Amaie AmaBlue. Moroni: "Business su bene pubblico"

Il regolamento alla fine è stato approvato con 12 voti favorevoli e 4 astenuti ma al termine di un intenso confronto che sicuramente aprirà nuovi interrogativi.

Immagini d'archivio

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Ha suscitato non poche discussioni in consiglio comunale a Sanremo la pratica relativa all'approvazione del regolamento di utilizzo della casa dell'acqua. A sollevare alcune perplessità è stata per prima l'opposizione dubbiosa sui costi dell'operazione e sui soggetti coinvolti, in particolare per la presenza della privata AmaBlue.

Il regolamento alla fine è stato approvato con 12 voti favorevoli e 4 astenuti, ma al termine di un intenso confronto che sicuramente aprirà nuovi interrogativi. Il primo ad aprire la discussione è stato il capogruppo del PD Andrea Gorlero: “ La strada migliore non era l'acquisto delle casette ma la gestione in capo al soggetto che eroga. Non va bene il fatto, da verificare, che altre casette simili siano state pagate 20mila euro l'una e questa sembra ad un prezzo superiore”. “Si poteva valutare la possibilità dei consorzi con più comuni – ha aggiunto il consigliere di opposizione Eugenio Nocita – Anche io sono perplesso e ritengo opportuno ritirare la pratica per valutare i costi”.

“In media in tutta Italia un casetta chiavi in mano costa sui ventimila euro – ha rincarato il consigliere di maggioranza Massimiliano Moroni – Ma non capisco l'utilità: se gestisce Amaie è come bere l'acqua pubblica da una fontana! E' la stessa acqua che esce dal rubinetto. Trovo inconcepibile questo business che sfrutta un bene pubblico come l'acqua. Si parla di soldi pubblici per un business che sarà privato. Poi succederà che aumentano i prezzi, da domani pagheremo l'acqua due volte”.

“L'Amaie ha sostenuto i costi di acquisto della struttura – ha spiegato l'assessore competente Umberto Bellini – il prezzo della casetta è di 18mila 660 euro. A questi vanno aggiunti 10mila euro per l'impianto elettrico e altri lavori. AmaBlue ha sostenuto il costo di 6mila euro per acquistare il distributore e il caricatore di tessere. Il costo della casetta verrà ripagato in sei anni, tempo inferiore alla durata della convenzione pari a nove”.

Numeri a parte, la discussione si è poi allargata su altri fronti con il consigliere del PD Leandro Faraldi: “Abbiamo bisogno di AmaBlue per gestire l'acqua? Ad Ospedaletti non fanno pagare manco l'erogazione dell'acqua grazie a degli sponsor. Ma a parte questo per gestire la casetta perchè c'è bisogno di AmaBlue? È un soggetto che su questa cosa non c'entra niente. So solo che dietro alle casette dell'acqua c'è un grande mercato e business. Dite alla città costa state facendo: gestire ad un socio privato le casette che abbiamo comprato noi. Senza parlare delle voci che mi sono arrivate sull'invio di lettere Amaie con pubblicità AmaBlue!”.

Immediata la risposta dell'assessore Bellini: “Per entrare nel mercato libero, Amaie ha fatto ricorso ad una società del nord ovest Bluenergy con la quale ha creato AmaBlue per vendere il gas metano. Nel caso specifico della casetta, Amaie controlla il costo della manutenzione con il personale interno e AmaBlue la commercializzazione senza utilizzare personale esterno, con un risparmio di 5mila euro all'anno”.

“Questa vicenda sta esagerando – ha fatto eco il capogruppo del PD Gorlero - AmaBlue entra nel business dell'acqua depurata e qualcuno dice anche dell'energia elettrica libera. Girano voci per cui sono giunte sollecitazioni commerciali nei confronti di clienti Amaie. Questo soggetto che è un terzo rispetto ad Amaie ci comincia a creare qualche turbamento. E' forse l'inizio di una privatizzazione strisciante? Vogliamo inoltre capire cosa sta succedendo sui dati sensibili dei cittadini rispetto alla normativa sulla privacy. Se per caso veniamo a scoprire che qualche soggetto privato ha nelle mani l'elenco clienti Amaie...vogliamo vederci chiaro. Inoltre: sulla delibera di giunta comunale del 4 aprile 2013 vorrei capire perchè la giunta stabilisce una convenzione con Amaie che regola l'esercizio di un servizio pubblico. Non capisco come la giunta abbia potuto arrogarsi poteri del consiglio sull'istituzione di un nuovo servizio!”.

“Perchè Amaie non aggiusta le vecchie storiche fontane di Sanremo che non ne funziona manco una?” ha infine chiesto il consigliere di maggioranza Mario Luigi Ballestra. “Questo era un vademecum sull'utilizzo della casetta dell'acqua che teoricamente non sarebbe dovuto passare in consiglio – ha chiarito il presidente del consiglio comunale Marco Lupi – Forse è stato errore mio o degli uffici di valutazione quando è stata fatta la convenzione tra Amaie e il Comune. All'art 4 il comma 2 dice che il comune deve dotarsi di regolamento (che deve essere approvato in consiglio)”.

“Amaie è una società pubblica che deve avere il bilancio in pareggio possibilmente in attivo – ha aggiunto in chiusura il sindaco Maurizio Zoccarato - Se non arriva a ciò la copertura la deve dare l'ente. E' un cane che si morde la coda. Non è possibile il ripianamento del bilancio delle società partecipate pensando che non debbano fare business. Abbiamo votato referendum dell'acqua pubblica ma si parlava del servizio pubblico non che l'acqua fosse diventata gratis. Sulla questione privacy cittadini scriveremo Amaie – ha assicurato infine il primo cittadino - gli Indirizzi e lo storico di Amaie non deve averli AmaBlue”.  

Silvia Iuliano

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