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Al Direttore | 03 maggio 2012, 10:25

Sanremo: presenze turistiche del 1° maggio, Andrea Falzone risponde al lettore Nando

Sanremo: presenze turistiche del 1° maggio, Andrea Falzone risponde al lettore Nando

Un nostro lettore, Andrea Falzone, ci ha scritto per rispondere a Nando, in relazione alle presenze turistiche nell'ultimo ponte del 1° maggio:

"Ho letto con divertita curiosità la lettera del signor Nando a proposito delle presenze turistiche nel ponte del primo maggio e mi permetto, almeno in parte, di dissentire. A Sanremo e nelle località limitrofe la nostra provincia per il ponte del primo maggio ha offerto una variegata disponibilità di eventi per i turisti e, da non dimenticare mai, per i cittadini residenti. Da San Lorenzo al Mare ad Ospedaletti gli eventuali turisti potevano scegliere tra notevoli offerte; la stessa Sanremo domenica aveva tre eventi in diretta concorrenza l'uno con l'altro. Noi, della Condotta 'Slow Food Riviera dei Fiori-Alpi Marittime', abbiamo partecipato alla prima edizione della 'Fiera delle Regioni' e, nonostante la pioggia possiamo affermare che, con un infallibile rilevatore di passaggio, a fine manifestazione si sono conteggiate più di 18.000 presenze. I produttori d'eccellenza del nostro territorio, da noi presentati, hanno chiuso la manifestazione con soddisfazione notevole; certo gli eventi atmosferici hanno limitato le affluenze, specialmente nel giorno del primo maggio, poiché moltissimi turisti hanno anticipato il rientro; come del resto avvenuto in quasi tutte le località turistiche che, come noi, hanno pagato pegno a Giove pluvio. Sono d'accordo con signor Nando che tutto è, e deve essere migliorabile, ma posso affermare con convinzione che da parte degli operatori ed organizzatori l'impegno è stato massimo. Le amministrazioni della nostra provincia sono purtroppo disarticolate e, troppo spesso, in competizione tra loro; ovviamente le risorse destinate all'offerta turistica subiscono, da oramai troppi anni, tagli considerevoli diretta conseguenza degli sciagurati patti di stabilità e anche della contrazione dei fondi che dal casinò dovrebbero essere distribuiti ai comuni, come da statuto, cosa del resto comprensibile considerando il calo degli introiti. Quale è il male e quale la causa? Forse il casinò avrebbe necessità di un appoggio anche promozionale da tutte le amministrazioni comunali che da esso ricevono fondi; forse il casinò dovrebbe cambiare mentalità e finalmente diventare appetibile per quei giocatori che preferiscono i Balcani o altro; forse una politica più decisa ed incisiva, verso il Governo centrale,da parte dei comuni virtuosi per superare le disastrose conseguenze del patto sopra citato. Per terminare forse le amministrazioni comunali di questa Provincia dovrebbero entrare in rete e coordinare gli sforzi per conquistare una mentalità che non privilegi il solo campanile ma la globalità del territorio; in tal modo credo che l'auspicio che traspare da quanto scritto dal signor Nando e da tutti noi si potrebbe concretizzare".

Carlo Alessi

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