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Politica | 03 aprile 2012, 19:11

Bufera politica sulla città di Imperia: lettera del Presidente del porto al Sindaco Strescino

Bufera politica sulla città di Imperia: lettera del Presidente del porto al Sindaco Strescino

"Signor Sindaco, riscontro la Sua nota del 31 marzo scorso., trasmessami solo ieri dalla Segreteria della Porto di Imperia S.p.A., e non posso che manifestare innanzitutto il mio stupore per il tono della stessa e per le affermazioni ivi contenute, che probabilmente meritano di essere vagliate in una sede diversa dalla presente ed in particolare dalla Magistratura Penale, cui mi riservo di sottoporre dichiarazioni che francamente ritengo lesive del mio personale buon nome. Peraltro in questa vicenda, mi creda, non c’è valore che mi importi tutelare di più della mia dignità personale e professionale, mai messa in dubbio da nessuno".

Lo scrive Stefano Vinti, presidente della Porto di Imperia, che prosegue: "Passando al merito delle Sue argomentazioni mi preme rappresentarLe che la mia nota non era affatto redatta per conto dell’Acquamare S.r.l. che, come Ella dovrebbe sapere, si è espressa attraverso il proprio Presidente (peraltro dichiarandosi inizialmente disponibile a concessioni ben meno significative di quelle che il mio intervento è riuscito a spuntare). Per tutto il tempo in cui sono stato Presidente della Porto di Imperia S.p.A. – funzione svolta, mi preme segnalare, a titolo assolutamente gratuito – la mia sola preoccupazione è stata quella di migliorare il rapporto con l’Amministrazione Comunale, mettendo a disposizione l’intero archivio societario per far fronte alle inevase richieste di acquisizione di documenti, nonché ordinando l’immediato adempimento delle ordinanze che avevano imposto la demolizione di alcuni manufatti abusivi. Si badi che in questo modo ho mutato radicalmente l’atteggiamento tenuto dai precedenti amministratori della Concessionaria e ciò ho fatto assumendomi in prima persona ogni responsabilità. Come possano poi definirsi insufficienti misure come quelle da me proposte è questione che spero sia più saggiamente vagliata dal Consiglio Comunale a ciò deputato e che forse Ella, in qualità di Sindaco, avrebbe più opportunamente dovuto attendere, invece di anticipare valutazioni così infondate e infamanti. D’altro canto, la soluzione che ho ipotizzato, oltre all’immediata interruzione dell’attività svolta da parte dall’Acquamare S.r.l. con contestuale automatica cessazione del pregiudizio paventato dal Giudice Penale, prevede l’accertamento peritale degli eventuali danni causati dal Socio operativo, nonché apposite misure patrimoniali conservative volte proprio a garantire un effettivo ristoro degli stessi, ove effettivamente accertati. È peraltro evidente a qualunque persona munita di una minima cultura giuridica che, contrariamente a quanto si è letto sui giornali, l’ottenimento di un pegno in nessun modo espone il Comune a rischi di futuri esborsi. Ciò che comunque ritengo doveroso ribadire è che la mia proposta è stata formulata nel solo ed esclusivo interesse della Porto di Imperia S.p.A. e che tale valutazione è stata condivisa anche dal Consiglio di Amministrazione cui, nella seduta del 28 marzo u.s., ho presentato la proposta medesima prima di sottoporla all’attenzione Sua e del Consiglio Comunale. In particolare, mi pare corretto segnalarLe il gradimento espresso in quella sede dai Consiglieri nominati proprio dall’Amministrazione Comunale. Davvero mi stupisce che Ella possa aver considerato come un allarmante perseguimento “unicamente” dell’interesse dell’Acquamare S.r.l. una proposta che innanzitutto non contiene alcuna rinuncia alle azioni giudiziarie eventualmente esperibili a tutela della Concessionaria e del Socio pubblico, ma che soprattutto reca esclusivamente elementi a tutela dell’Amministrazione Comunale!"

"Una sola cosa - termina Vinti - è invece allarmante in questa vicenda: se il perseguimento dei Suoi personali obiettivi politici – e forse la volontà di mostrare tra la Sua persona e il Gruppo Acqua Marcia una distanza diversa da quella finora emersa dalle intercettazioni telefoniche riportate dalla stampa – Le sta impedendo di valutare con la dovuta serenità le proposte che perseguirebbero efficacemente l’interesse dell’ente che Ella rappresenta, allora è forse più opportuno che a decidere della Città e del suo porto siano persone diverse e capaci di affrontare la situazione con la necessaria imparzialità. Nonostante quanto sopra, comunque, ad ulteriore conferma dello spirito di servizio con cui ho svolto il mio mandato come Presidente della Porto di Imperia S.p.A., rinnovo la mia disponibilità a partecipare alla ricerca di una soluzione per la vicenda, anche in considerazione della cordialità degli incontri intercorsi con Lei e con gli altri rappresentanti dell’Amministrazione. Confido infatti che la nota cui qui replico non sia stata redatta di Suo pugno, ma piuttosto da chi non era evidentemente a conoscenza dell’attività da me sin qui svolta e dallo spirito di dialogo che ha sempre contraddistinto il nostro rapporto".

 

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