Imperia: domani incontro per l'acqua pubblica, Gabrielli "I referendum vanno rispettati"

Alberto Gabrielli, responsabile Territorio ed Ambiente Partito della Rifondazione Comunista della Federazione di Imperia è intervenuto in previsione dell'importante incontro che si terrà domani in merito all'acqua pubblica davanti al palazzo della Provincia. 

"Tutto per ottenere dai responsabili istituzionali preposti che anche nella nostra Provincia si dia atto dell’ esito dei referendum e si realizzi una vera e piena gestione pubblica del servizio idrico integrato. - spiega Gabrielli che poi prosegue dichiarando - A proposito di acqua pubblica, ricordiamo che l’ art. 154 del d.lgs 162/2006 (tariffa servizio idrico integrato, cioè costo bolletta acqua) rendeva obbligatorio nella bolletta un costo per la remunerazione del capitale investito (sancendo così per l’ acqua il ruolo di merce che deve rendere profitti) 88.416 cittadini imperiesi (insieme ad altri 27 milioni di cittadini di tutt’ Italia) con il referendum del 12-13 giugno 2011 hanno deciso che così non deve essere, e quell’ articolo è stato quindi abrogato con d.P.R. n.116 del 2011. Avete per caso visto una riduzione delle bollette dell’ acqua in ottemperanza a tale norma dello Stato? e la restituzione di quel 7% pagato ingiustamente dal 13 giugno 2011 ad oggi?

La mercificazione dei beni comuni è stata una gravissima scelta politica sponsorizzata, purtroppo, anche da una sedicente sinistra che vedeva (e vede) nelle cosiddette liberalizzazioni la panacea della società. - aggiunge - Oggi, ahimé, i frutti di quella scelta incosciente sono evidenti nel definitivo attacco all’ art 18, nell’ esclusione delle rappresentanze sindacali che rifiutano l’ ombrello di Cipputi, nella svendita speculativa dei terreni agricoli di proprietà dello stato, nell’ attacco definitivo al territorio ed al paesaggio: tutti Beni Comuni “liberalizzati”.

Invitiamo tutti domani ad essere presenti di fronte al Palazzo della Provincia di Imperia per testimoniare, in occasione dell’ ultima assemblea dell’ AATO, che l’ acqua non è merce e che, come saggiamente la metà dei comuni della Provincia ha stabilito, la sua gestione deve essere totalmente e limpidamente pubblica; i referendum sull’ acqua non sono acqua: vanno rispettati".