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Politica | 03 giugno 2011, 11:54

Sanremo: perché non imporre un limite di velocità sulla ciclabile ? Una vecchia circolare ministeriale parlava di 10 km/h

Proseguono senza sosta le liti sulla pista cicloabile di Area 24. A fronteggiarsi sono i pochi ciclisti che la affrontano come l'arrivo della Milano-Sanremo ed i tanti che passeggiano in tranquillità. In molte altre zone si parla di limiti di velocità, alla luce di una vecchia circolare ministeriale.

Foto tratta dal concorso su Facebook (Umberto Germinale)

Foto tratta dal concorso su Facebook (Umberto Germinale)

La pista ciclabile di Area 24 è dedicata di più ai ciclisti che vi svolgono allenamento agonistico ? Oppure a famiglie con bambini, sia a piedi sia in bicicletta ? Da notare che se si risponde "a tutti" equivale, nella sostanza, a confermare la prima tesi. Questo quesito perchè basta trascorrere alcuni minuti sul tracciato per assistere a liti e parole, a volte forti, tra ciclisti e "resto del mondo". Spesso, infatti, sul percorso passano singoli o gruppi di ciclisti a forte velocità sfiorando le altre persone, sia a piedi sia in bici, che si trovano sulla pista. Per onestà bisogna dire che ci sono tanti altri ciclisti che, pur in grado di esprimere velocità considerevoli, quando lasciano l'Aurelia ed imboccano la ciclabile la percorrono in modo più che rispettoso degli altri. Quello che sembra è che, a parte la maleducazione ed il poco senso civico di alcuni, manchi una regolamentazione.

Con una rapida ricerca si scopre che una circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 31 marzo 1993, relativa ai contributi per le piste ciclabili, fissava norme tecniche sui principali criteri e standard progettuali cui debbono uniformarsi i progetti per le ciclabili. Nel documento si legge: "Nel caso in cui la circolazione ciclistica sia consentita in promiscuo con i pedoni (su strade pedonali e su marciapiedi), i ciclisti debbono procedere ad una velocità tale da evitare situazioni di pericolo (velocità generalmente non superiore a 10 km/h)". Quindi era stata individuata una regolamentazione (forse anche eccessivamente bassa ma era un inizio di disciplina), anche se in Italia ci sono molte discussioni per la mancanza di limiti di velocità (accade a Livorno, a Milano ed in Trentino). Probabilmente c'è qualche buco legislativo o cavillo burocratico e tecnico per non farla applicare alla nostra pista ciclabile. A Milano, addirittura, il Comune per i controviali ha proposto il limite dei 30 km all'ora per le biciclette in modo da farle convivere in sicurezza con le auto, e allora la sicurezza per farle convivere con i pedoni (e con i ciclisti più "lenti") dovrebbe essere a logica ben più bassa !

Se si volesse dare un bel segnale ai ciclisti che usano come campo di allenamento da affrontare in piena velocità una pista ciclabile piena di famiglie, bambini e persone che passeggiano o pedalano in tranquillità, basterebbe imporre un limite di velocità e far passare ogni tanto un vigile con un bel taccuino per multare, ovviamente non chi supera di 1 km/h il limite non avendo un "bicivelox", ma chi adotta comportamenti poco sicuri per gli altri. Come accade sulle piste di sci: multe salate a pochi per educarne tanti.

Un ultimo invito: popolo delle mail "al direttore" scatenatevi su questo argomento ! Ben graditi anche gli interventi dei gruppi politici.

Federico Marchi

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