Turisti seconde case non spendono in Provincia: come rilanciare il brand Riviera dei Fiori? Ecco la ricetta dei commercianti da Imperia a Ventimiglia

Se il turismo rappresenta il motore economico della Riviera dei Fiori, forse occorre anche pesare l’impatto economico delle presenze. Secondo gli ultimi dati, come evidenziato dall’inchiesta di Sanremo News, estratti dall’Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) calcolato sulle quattro Province liguri, con riferimento ai proprietari di seconde case,  appare confortante. Ma ad osservare meglio l’andamento del quinquennio 2009-2013, la Provincia di Imperia ne esce con le ossa rotte: -10,9% rispetto ai segni più di Savona (+34%), Genova (25,1%), La Spezia (+37%). Come fare per uscire dall’impasse e rilanciare il brand Riviera dei Fiori? 

Ecco la ricetta proposta dai rappresentanti dei commercianti da Imperia a Ventimiglia. 

Marco Gorlero, Presidente Confcommercio Imperia: “Ci vorrebbe una politica comune per il rilancio del brand Riviera dei Fiori. Organizzare le manifestazioni in modo unitario, invece di procedere su iniziative personali sporadiche. Dobbiamo ricercare un filo conduttore per poter lavorare in modo sinergico, insieme a tutte le amministrazioni. C’è da augurarsi che questi segnali negativi siano da sprone, per non essere una Provincia di confine relegata ai margini. Serve un potenziamento dei collegamenti, dell’asse ferroviario, della statale del Tenda. L’Aurelia è quella che è. Il raddoppio ferroviario non è ancora non decollato. I collegamenti sono diventati indispensabili per una Provincia che, nonostante abbia la possibilità, punta a crescere ma non ci riesce. Sono segnali allarmanti sui quali riflettere e lavorare a breve termine”.  

Gianluca Berlusconi, Presidente dei commercianti di Bordighera: “Il problema è che non si è fatto sistema. Quei pochissimi imprenditori che hanno investito per un certo tipo di turismo stanno lavorando. Però sono mosche bianche. Quali soluzioni? Quando si fanno riunioni tra gli operatori del settore, non viene nessuno. Siamo sempre i soliti. La difficoltà sta anche in questo: nella mancanza di un’idea di progetto comune. Mancando un’unità d’intenti risulta difficile proporre un modello sistemico e di conseguenza anche gli imprenditori stranieri o di altre parti d’Italia, non vengono più ad investire nella nostra Provincia. Bisogna rilanciare il brand. Ma se si tagliano i collegamenti ferroviari (es. Cuneo-Ventimiglia), l’ aeroporto più vicino è Nizza ma non è collegato con noi, ad Albenga l’aeroscalo fino ad oggi ha funzionato a singhiozzo… con queste premesse risulta difficile rilanciare il marchio. Un altro elemento sono le mete vicine che propongono servizi all’avanguardia: numerosi turisti del Piemonte e della Lombardia raggiungono più volentieri Santa Margherita Ligure, Rapallo, Varazze”.

Simone Piccolo, Presidente Ascom Ventimiglia: “In genere il turismo legato ai proprietari delle seconde case non ha un grosso impatto sui negozi in senso stretto. Nel senso che tendono a frequentare la Riviera pochi giorni. Magari è anche gente che potrebbe spendere. Mancano però i servizi per rendere le nostre città competitive a livello turistico, a livello di infrastrutture. Spesso i residenti delle seconde case che risiedono nel ponente ligure spendono i loro soldi in Francia: vanno a Nizza, Cannes e nel Principato di Monaco. Molti italiani, ogni fine settimana, preferiscono indirizzarsi verso la Costa Azzurra. Le code su Bordighera e Ventimiglia ogni sabato, in direzione Francia, testimoniano questo flusso”.