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Attualità | 01 aprile 2020, 07:11

Cinque medici della nostra provincia in aiuto dei colleghi in corsia forniscono le informazioni ai parenti dei malati di Coronavirus

Come ormai è noto, infatti, i parenti non possono far loro visita e, vista la grande mole di lavoro dei medici che sono in corsia, è difficilissimo per loro riuscire a spiegare la situazione di chi è malato.

Cinque medici della nostra provincia in aiuto dei colleghi in corsia forniscono le informazioni ai parenti dei malati di Coronavirus

In corsia ci sono gli ‘angeli’ o gli ‘eroi’ come meglio vogliamo giustamente definirli. Persone che ogni giorno lottano contro il Covid-19 e che rischiano la pelle per aiutare i malati ed i ricoverati.

Ma, da circa una settimana nella nostra provincia, ci sono 5 Dottori che, seppur in pensione, stanno dando il loro apporto alla ‘causa’, aiutando i parenti dei ricoverati, spiegando loro la situazione medica dei congiunti e, in moltissimi casi, cercando anche di dispensare una parola buona. Come ormai è noto, infatti, i parenti non possono far loro visita e, vista la grande mole di lavoro dei medici che sono in corsia, è difficilissimo per loro riuscire a spiegare la situazione di chi è malato.

Grazie ad un progetto dell’Ordine dei Medici ed all’iniziativa partita dal presidente Francesco Alberti, lui ed altri 4 colleghi che sono in pensione, ogni giorno seguono la situazione dei pazienti ricevendo le liste dei pazienti ed accedendo direttamente al programma utilizzato in ospedale. In questo modo possono vedere la situazione clinica dei malati ed hanno anche i numeri telefonici dei parenti.

Francesco Alberti (presidente dell’Ordine) ha ricevuto subito l’adesione di diversi colleghi, tra cui: Enrico Trucco (ex primario di fisiatria), Guido De Angeli (ex ortopedico), Gianni Mascelli (ex primario cardiologia) e Marco Mauro (ex Primario di Chirurgia). Tutti lavorano a titolo totalmente gratuito grazie ad contratto di collaborazione ovviamente non retribuito.

“Alla prima telefonata – ci ha detto Francesco Alberti - spieghiamo il servizio ed il fatto che lavoriamo in collaborazione con i colleghi dell’ospedale. Poi si instaura anche un ottimo rapporto, anche sul piano umano. Siamo davvero felici di aver instaurato questo servizio, molto utile per i pazienti dei malati che così si sentono meno soli ed anche per i colleghi che, in corsia, possono lavorare senza dover comunicare con i parenti”.

Il primo giorno erano 140 i pazienti che i 5 medici seguivano, oggi sono 198. Ovviamente tutto il lavoro viene svolto da casa, telefonicamente e senza uscire, come richiesto dalle disposizioni ministeriali.

Carlo Alessi

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