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Economia | 04 novembre 2019, 06:00

Sigarette elettroniche, i dieci consigli della Lega Italiana Antifumo

La Lega fa particolare riferimento all’allarmismo generato dalla diffusione, negli ultimi mesi, di una serie di patologie polmonari che ha colpito centinaia di ‘vapers’ americani

Sigarette elettroniche, i dieci consigli della Lega Italiana Antifumo

In un comunicato stampa diramato dal proprio sito ufficiale, la LIAF (Lega Italiana Anti Fumo) ha stilato un elenco di dieci suggerimenti “per affrontare al meglio la costante pressione mediatica sulle sigarette elettroniche e sulla loro pericolosità”. La Lega fa particolare riferimento all’allarmismo generato dalla diffusione, negli ultimi mesi, di una serie di patologie polmonari che ha colpito centinaia di ‘vapers’ americani.

I dieci consigli della Lega Antifumo

Per evitare il diffondersi di un allarmismo eccessivo, alimentato anche da una copertura mediatica a volte sommaria, la Lega Antifumo, per mezzo del proprio Comitato Scientifico, propone dieci suggerimenti:

  1. Smettere definitivamente di fumare e consigliare agli altri di farlo è la scelta più sana e più giusta.

  2. Se non riesci a smettere da solo, rivolgiti ad un centro antifumo pubblico specializzato dove, tra le opzioni terapeutiche consigliate, ci sarà anche quella di passare al vaping.

  3. Se sei uno svapatore e hai smesso di fumare, non tornare alla tua sigaretta convenzionale.

  4. Ricordati che la combustione è il peggior nemico quindi sia le sigarette elettroniche che le sigarette a tabacco riscaldato sono meno dannose del fumo perché non producono le sostanze cancerogene associate alla combustione.

  5. Acquista sempre i tuoi prodotti da un fornitore affidabile.

  6. Evita di acquistare prodotti non regolamentati. Tutte le sigarette elettroniche prodotte in Europa sono state registrate attraverso la direttiva EU TPD.

  7. Se vuoi arrivare a smettere di assumere nicotina, cerca di diminuirne gradualmente la quantità fino ad arrivare ad utilizzare quelli che ne sono privi.

  8. Se soffri di particolari patologie, affidati ad un medico.

  9. Verifica l’autorevolezza delle informazioni che ricevi, anche insieme al tuo medico.

  10. Se non riesci a smettere di fumare, affidati a dei professionisti della smokingcessation.

Le rassicurazioni sullo svapo

Nel comunicato della Lega Antifumo viene dedicato spazio anche ad alcune rassicurazioni rivolte ai consumatori italiani, con lo scopo di sventare una vera e propria ‘isteria da vaping’. In particolare, nella nota si sottolinea come la diffusione delle patologie registrate negli Stati Uniti “deve essere connesso agli olii che solitamente non vengono aggiunti ai liquidi da svapo convenzionali”; in aggiunta, si sottolinea come “la ricerca scientifica ci dimostra che le emissioni di aeresol delle sigarette elettroniche, anche se non sono a rischio zero, sono molto meno dannose se comparate al fumo di tabacco”. Si tratta di una posizione condivisa, ad esempio, con il Ministero della Salute del Regno Unito, uno dei pochi dicasteri a promuovere lo svapo come strumento di ‘transizione’ verso una completa cessazione del fumo: al di là della Manica, infatti, alle sigarette elettroniche viene riconosciuto un efficace effetto deterrente (la cosiddetta ‘riduzione del danno’) che aiuta numerosi tabagisti a intraprendere un percorso per smettere di fumare le ‘bionde’ tradizionali che ogni anno mietono migliaia di vittime.

Un punto importante del vademecum della LIFA è il n. 6, che consiglia di acquistare solo prodotti regolamentati. In Italia, le normative sono molto chiare: dal 2016 sono in vigore misure che recepiscono la Direttiva europea di riferimento del 2014. I prodotti per lo svapo possono essere commercializzati da esercenti presso i negozi fisici o da rivenditori online mediante i propri store digitali, come ad esempio www.vaporoso.it, purché in possesso dell’autorizzazione rilasciata dall’Agenzia dei Monopoli di Stato.

Va inoltre sottolineato come in Italia sia in vigore il divieto di vendere prodotti da svapo ai minorenni. Per quanto riguarda l’aspetto fiscale, con la Legge di Stabilità del 2018, i liquidi per la ricarica (inclusi negli articoli soggetti al Monopolio di Stato) contenenti nicotina sono sottoposti ad una pressione fiscale pari a circa il doppio di quella imposta sui prodotti non nicotinici.

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