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Eventi | 03 maggio 2016, 10:29

Bordighera: i colori di Giorgio Barale e i dipinti dell'artista al Caffè Mondino

All'inaugurazione sarà presente l'autore che sarà presentato da Dany Audetto.

Bordighera: i colori di Giorgio Barale e i dipinti dell'artista al Caffè Mondino

 Sabato prossimo, 7 maggio 2016, ore 19, presso il Caffè Mondino, Via Vittorio Emanuele 68, in Bordighera, si terrà l'inaugurazione della mostra di alcuni dei numerosi dipinti di Barale. Tema: I colori di Giorgio Barale. Sarà presente l'autore che sarà presentato da Dany Audetto. A seguire un delizioso rinfresco per tutti gli intervenuti. La mostra resterà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 19 in poi. Un po' di biografia non guasta.

Classe 1941, nasce a Cuneo, ma vive e lavora a Bordighera da parecchi anni. Pittore astratto, inizia a dipingere negli anni '60; interrompe l'attività artistica per qualche tempo per dedicarsi allo sport. Alcuni anni fa riprende con successo pennello e colori che riescono ad imprimere poesia sulla tela da cui viene fuori il Barale pittore / poeta.

Ha tenuto mostre personali a Boves, Colomar (Francia), Bordighera, Ceriana, Sanremo, Venezia, Roses (Spagna), Firenze, New York, ecc. ottenendo premi e riconoscimenti; fra i più importanti si citano: Premio C. Monet a Bormio, Trofeo Dalì alla Rassegna Arte Italiana in Spagna, Trofeo Leone d'Oro e Premio Biennale a Venezia, Premio speciale della giuria al Concorso di San Polo d'Enza (Re). Hanno scritto di lui vari critici stranieri e locali, tra cui M. Amalberti, L. Martelli, Violi. Sue opere si trovano in diverse collezioni in Italia, Francia, Spagna, Belgio, Grecia, Egitto.

Cromatismo di fervente calore che si esprime attraverso la solarità spontanea, creata da un orizzonte immenso e trasparente che si può raggiungere attraverso la conoscenza della psiche che aleggia nel pensiero affascinante e compositivo dell'artista. C'è nella pittura di Giorgio Barale la ricerca e la meraviglia del mondo che è nel suo «Io» in tutte le sue innumerevoli manifestazioni, quasi l'artista sbirciasse oltre la spalla di un fantasioso demiurgo, intento a sperimentare i vari modelli di forme, di ricordi, di sensazioni e ce ne trasmettesse con la sua pittura, fatta di studi dell'animo, tutta l'intensa emozione primigenia.

Giorgio Barale non ha dimenticato le sue origini nel suo instancabile lavoro d'artista e in quel grande laboratorio, che rappresenta per lui il suo modo di essere, in poche parole, la sua quotidianità; laboratorio della sua vita di cui va costantemente alla ricerca, fiutandone e assaporandone le tracce, pur minuscole, che divengono frammenti di una costellazione destinata a (ri)comporsi con la forza della sua interiorità. La pittura del nostro amico artista non è che il continuo e frequente viaggio nei labirinti del suo tempo, meticolosamente (ri)disegnati e (ri)costruiti. Tempo in cui, con la religiosità della sua arte, raccoglie le figure che corrispondono ai suoi disegni, alle sue immagini, alle sue visioni, a quella vita, insomma, che, fruttuosa, lo accompagna nel suo costante e incessante «itinerare» dentro la sua anima.

Dalla sua fucina scaturiscono le figure simboliche, ad un tempo soggettive e universali, che sono messaggi cifrati di chi cerca conferma nel cosmo alle proprie emozioni, ai propri sogni, alle proprie visioni; messaggi indirizzati all'uomo Barale e, nel contempo, all'uomo che vive la quotidianità di questo nostro mondo. Giorgio Barale, un artista in continua evoluzione metafisica. Premio Smile, 4^ edizione 2000.

Francesco Mulè

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