ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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| 20 novembre 2015, 17:00

La Liguria veloce di Toti

Capitolo uno: le ferrovie.

La Liguria veloce di Toti

Vuole andare veloce, questa Liguria di Giovanni Toti. Per caso il governatore ha preso in prestito lo slogan che fu di Raffaella Paita in campagna elettorale? La Liguria va veloce, per l’appunto. Era il programma del candidato Pd per amministrare la Regione nei prossimi vent’anni. Poi a sinistra è successo quello che doveva succedere, e sulla poltrona genovese s’è insediato gongolando lo sfidante berlusconiano. Che ora sogna in grande. Questa prima puntata è dedicata alle ferrovie.

Su un punto Toti ha ragione: «È inaccettabile che tutti i giorni i pendolari subiscano disagi a causa di ritardi e disservizi dei treni». Anche lui s’è accorto di quello che i viaggiatori sperimentano sulla propria pelle da diversi anni. Così Toti ha sparato due bombe a raffica. La prima è di un mesetto fa: Genova-Roma in tre ore via Firenze, utilizzando i pendolini dismessi dalle linee dell’alta velocità grazie all’arrivo del Freccia Rossa 1000 di Trenitalia. Da un punto di vista tecnico è fattibile, sostiene uno studio dell’Istituto internazionale delle Comunicazioni. Poi la bomba numero due, appena sganciata: Genova-Milano in un’ora. Gli assessori ai Trasporti di Liguria e Lombardia sono già al lavoro sul progetto «che riteniamo sia realizzabile», giura il governatore forzista. Un convoglio rapido e senza fermate intermedie per porre fine all’isolamento ferroviario della Lanterna, dopo decenni d’immobilismo. Potrebbe correre sui binari già nei primi mesi del 2016. Vedremo, in attesa del mitico terzo valico. In agenda ho già segnato un appuntamento importante: presentarmi a giugno nella nuovissima stazione d’Imperia. Fischia il treno del raddoppio, titolava nei giorni scorsi la stampa locale. L’ottimismo di Toti è contagioso. Le ultime volte che ho viaggiato da Milano a Genova sull’Intercity ho impiegato almeno due ore, perché c’era sempre un imprecisato problema sulla linea che aumentava la percorrenza di 20-30 minuti o anche di più.

Forse tutta questa velocità annunciata serve a rendere più sopportabile il pendolarismo snervante (stiamo lavorando per voi). Con il nuovo orario invernale dal 13 dicembre, sulla linea Ventimiglia-Genova la velocità è affidata ai regionali che faranno meno fermate, collegando le due città in due ore e mezzo anziché tre. C’è pure un’idea di orario cadenzato: dalle 7.48 un convoglio ogni due ore da Ventimiglia, sempre in partenza al minuto 48 (l’ultimo alle 19), intervallati da alcuni Intercity superstiti. Lo stesso vale per la tratta inversa, con un treno ogni due ore dalle 9.43, oltre alle carrozze che partono di prima mattina. Il dazio da pagare è l’eliminazione di nove stazioni sul percorso: Andora, Albisola, Celle, Varazze, Cogoleto, Arenzano e tre nell’area metropolitana. Peccato, però, che l’orario cadenzato non valga per tutte le destinazioni; che non si sia ancora affrontato il tema del trasporto integrato ferro-gomma e delle coincidenze tra regionali e Intercity. L’elogio della Toti-velocità, a Ponente, rimane un elogio della lentezza.

Luca Re

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