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Politica | 02 aprile 2014, 01:02

Sanremo: il consiglio si accende sulla palestra di Via Barabino. Lombardi (Pdl) "Grande interesse pubblico". Cassini "Mancano certezze"

La seduta del consiglio comunale sanremese si è concentrata sul progetto di via Barabino dove un privato ha chiesto la possibilità di costruire un edificio residenziale offrendo in cambio una nuova palestra a Pian di Poma.

Il pubblico "sportivo" segue il consiglio comunale

Il pubblico "sportivo" segue il consiglio comunale

Un pubblico composto da giovani atleti e genitori ha seguito il dibattito del consiglio comunale di Sanremo relativo alla proposta progettuale per la costruzione di un nuovo edificio residenziale in via Barabino e relativa messa in sicurezza del torrente Foce. Questo soprattutto perchè la pratica prevede anche la realizzazione di una palestra a Pian di Poma, al posto della struttura attualmente esistente in via Barabino, in cambio dei permessi necessari per l'operazione. Il progetto prevede infatti che l'ok urbanistico dell'intervento avvenga solo ad avvenuto collaudo della palestra stessa.

La problematica della palestra di via Barabino è molto sentita in città, e si è manifestata lunedì pomeriggio anche con una sfilata nella centrale via Matteotti di genitori ed atleti del Sea Basket e della ginnastica Viridis che, da fine giugno, rischiano di non avere più una struttura dove praticare sport. Ad aprire il dibattito è stato l'assessore all'urbanistica Alessandro Dolzan che ha illustrato l'esame delle tre osservazioni pervenute in Comune inerenti il progetto.

"A Sanremo ci sono strutture che possono soddisfare le esigenze di 10 mila abitanti - ha detto Leandro Faraldi del Partito Democratico - Ci sono infatti strutture con locali angusti, senza spazi per il pubblico, con anche limiti per quel che riguarda la sicurezza. Bisogna quindi fare qualcosa per lo sport, anche se per soluzioni temporanee che però servono subito.  In merito a questa pratica rilevo che il beneficio pubblico della palestra va a scontrarsi con altre questioni, come quelle di alcuni inquilini che hanno annunciato ricorso. E' una pratica che rischia di finire in tribunale e di rimanerci parecchio. Io certamente non voterò contro questa pratica così come è, quindi uscirò come la scorsa volta dall'aula, però giù la maschera: se volete affrontare la problematica dello sport e degli impianti dovete farlo in altra maniera, avete per esempio ancora tempo di inaugurare un nuovo pallone nell'area che riterrete più opportuna".

"Questa pratica si pone in variante del piano regolatore, per esempio per zonizzazione, tabelle di zona e vincoli di distanza da litorale e cimitero - è intervenuta la consigliera d'opposizione Daniela Cassini - Il consiglio comunale è ora chiamato a dire se ci sia interesse pubblico in questo intervento, pesandolo rispetto a quello privato. In questa pratica però non c'è una quantificazione dello sforzo economico e del computo metrico che il Comune sarà obbligato a sopportare per consentire l'intervento della palazzina. Al Comune competerà il fatto di completare tutta la protezione del Rio Foce, in quanto il privato lo farà solo nelle due sezioni vicino al palazzo, in un tratto molto breve. Manca anche il computo metrico della palestra che potrà sorgere a Pian di Poma, quindi no sappiamo che tipo di palestra verrà data alla città".

"Noi per protesta usciremo al momento della votazione" ha confermato il capogruppo del Pd Andrea Gorlero - sono poi allibito di come si affronti in maniera privatistica un progetto pubblico come quello di una palestra". "La soluzione migliore è quella di una tensostruttura" ha aggiunto sempre dal Pd Francesco Prevosto.

"Le sacrosante attese del mondo sportivo non possono arrivare da questa pratica che presenta mille interrogativi - ha incalzato il consigliere d'opposizione Eugenio Nocita - una soluzione veloce può essere invece la realizzazione di un pallone". Nocita ha poi sottolineato come in altre città, anche in province diverse da quella di Imperia, ci siano paradossalmente strutture realizzate con i fondi provenienti dal casinò di Sanremo.

"Sono 20 anni che si parla della palestra di via Barabino - ha detto Gian Maria Tinelli - A settembre dove vogliamo portare queste persone ? Nella palestra di via Panizzi che non c'è ancora ? Bisogna smetterla di aver paura a votare perchè c'è una palazzina. Io non la guardo neanche, voglio solo una palestra per i ragazzi. L'epoca dei fuochi d'artificio mi auguro che torni per la qualità della vita della città, ma forse chi ha generato questa situazione sarebbe meglio che non tornasse".

"Si tratta di una costruzione dal valore importante, anche se è emerso come manchi un computo metrico - è poi intervenuto il consigliere Giuseppe Sbezzo Malfei - Ritengo che di opere incompiute ce ne siano ancora in questa città e servono risposte serie. Mi riferisco per esempio a Portosole. E' quindi giusto riflettere, perchè gli errori si pagano e a Sanremo non ce lo possiamo più permettere. Dobbiamo guardare in grande e non più a palestre da rione come quella che si voleva fare al Solaro. Perchè l'Amministrazione Borea non ha pensato ad un palazzetto dello sport invece che ad una pista di atletica ? Se errore questa Amministrazione ha fatto è stato quello di adagiarsi su un progetto senza cercarne di migliori".

"Se la palestra non otterrà il collaudo, il privato non potrà piantare neanche un chiodo per la nuova  costruzione - ha precisato il capogruppo del Pdl Luca Lombardi - Quindi l'interesse pubblico della realizzazione della nuova palestra, a norma ed agibile in sostituzione dell'attuale fatiscente struttura, è altissimo. La palestra è un'opera di cui la città ha grande bisogno. Il Puc attualmente in commissione prevede già per il futuro il riconoscimento di un preciso rapporto tra opere virtuose e vantaggi per il proponente in termini di maggiore premialità".

"Ci sono pareri tecnici che danno l'ok a questo intervento - ha precisato Marco Damiano del Pdl - I tempi rispetto al passato sono cambiati, il casinò non da più niente ed è intervenuto il patto di stabilità. Io voto favorevole perchè mi fido del parere tecnico, se ci saranno cose non idonee usciranno dalla conferenza deliberante. Non seguo quindi le idee di un consigliere di minoranza, non credo infatti ai politici tecnici".

"Lo sport è uno stile di vita che fa bene - è intervenuto il consigliere del Pdl Massimiliano Moroni - Qui invece negli ultimi 30 anni non si è mai parlato di sport se non attraverso l'urbanistica. Lo sport deve far crescere i ragazzi ma non deve permettere a qualcuno di vivere. Già nel 2004 c'era stata una richiesta di fare qualcosa per quest'area di via Barabino ed invece nulla è avvenuto. Dello sport non ne è mai fregato niente a nessuno. Però bisogna crescere anche come società sportive, unendosi, cercando sponsor e sfruttando le possibilità di investimenti e finanziamenti del Coni. Prendiamo ora l'impegno di reperire 70 mila euro per realizzare una tensostruttura".

"Dire di trovare ora i fondi necessari per un pallone è una presa in giro - ha replicato l'ex sindaco Claudio Borea - In questi anni non è stato fatto nulla. Durante la mia Amministrazione abbiamo invece rifatto i campi di Pian di Poma, di Coldirodi, di Borgo Tinasso, di Baragallo, una piccola struttura via Agosti, abbiamo ristrutturato Villa del Sole dove era prevista altra bocciofila bloccata da questa Amministrazione, la struttura di Via Panizzi era stata progettata e finanziata da noi, è stata creata una palestra alla scuola di Baragallo. Tutto questo oltre alla pista d'atletica, la pista ciclabile.  Insomma una serie di strutture come non accaduto nei 20 anni precedenti. Per quel che riguarda il Solaro non si trattava di una palestra ma di un centro sportivo. Dire che non ci sarebbero arrivati i pullman è una cosa che non esiste, ci sono infatti i campi da tennis ed un campo ippico dove altro che pullman, ci arrivano i tir". 

"Non voglio replicare all'ex sindaco Claudio Borea perchè ci hanno già pensato i cittadini a mandarlo a casa" ha contro replicato Massimiliano Moroni.

Il presidente del consiglio comunale Marco Lupi, poco prima della votazione, ha ricordato le strutture comunque presenti in città "Come il campo ippico, quelli da tennis, il golf, il mini golf, villa Citera, i campi da calcio, del baseball ed altri - ha detto - non ultime la pista d'atletica e quella ciclabile. Una città di 50 mila abitanti ha quindi tante strutture. Parlando di questa pratica abbiamo un privato cui si dice prima di costruire una struttura sportiva per poi dargli un permesso urbanistico. In passato non è accaduto, ci sono operazioni dove l'interesse piubblico non si sa dove sia andato".

Al termine l'assise cittadina ha approvato la pratica con i voti di tutta la maggioranza, mentre l'opposizione come annunciato ha abbandonato l'aula.

Federico Marchi

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