“Da tre settimane parte di via Peirogallo è nella m….”: è questo il forte grido di molti residenti della strada a ridosso di corso Cavallotti e rondò Garibaldi a Sanremo, alle prese con uno sversamento fognario, per il quale viene denunciato uno scaricabarile tra un condominio della stessa via, il Comune e Rivieracqua.
In pratica, da tre settimane, da un condominio a metà della via e da alcune case singole, proviene uno scarico fognario puzzolente, che si riversa in strada probabilmente per una rottura o un funzionamento errato della condotta. “La responsabilità è da addebitare a un condominio ed altre utenze” dicono i residenti che vivono da giorni e giorni in mezzo a miasmi insopportabili – “ma nessuno interviene rimpallandosi tra Comune, Rivieraqua ed i privati, l’onere del risanamento”.
Secondo i ben informati, il condominio avrebbe deliberato in assemblea il lavoro, che ammonterebbe a circa 30mila euro, ma, una volta venuto a conoscenza del fatto che altre utenze sono collegate alla stessa condotta, si sarebbe preferito attendere per verificare che anche le case singole intervengano economicamente nella riparazione. La condotta sarebbe privata fino all’allaccio con il torrente, mentre dal condominio si sostiene che sia pubblica.
Quello che è certo è che, da tre settimane, i residenti vivono in mezzo ai miasmi e a un vero e proprio “fiumiciattolo” di acqua ed escrementi, che di fatto crea un serio problema di igiene pubblica. L’acqua marrone che arriva dalla condotta passa anche davanti a un meccanico, costretto a lavorare in mezzo a odori insopportabili e spesso con le scarpe che si insozzano dentro l’acqua di fogna.
“Crediamo che la situazione sia insopportabile – terminano i residenti – che ci costringe a camminare sui liquami e in mezzo ai miasmi. L’igiene pubblica deve essere al di sopra di ogni valutazione sul ‘chi deve fare’. L’emergenza è da tempo nota a tutti e chiediamo all’amministrazione comunale di intervenire con urgenza addebitando i costi (e anche le eventuali sanzioni) a chi è inerte e crea un danno a tutta la comunità”.
























