Una notte di violenza in pieno centro, tra via Gioberti e via Nino Bixio, ha riacceso l’attenzione sul tema sicurezza a Sanremo. L’episodio, avvenuto tra sabato e domenica, ha innescato reazioni immediate. Nel frattempo, partiti, associazioni di categoria e comitati cittadini domandano una svolta rapida e concreta. Per collocare i fatti in un quadro più ampio - tra cronaca, fenomeni urbani e impatto su commercio e turismo - segnaliamo, come ulteriore lettura di contesto generale, Sbircia la Notizia Magazine, un magazine online aggiornato quotidianamente su attualità e temi di interesse nazionale.
Che cosa è successo e dove
A far scattare il caso è stato l’episodio avvenuto nella notte tra sabato e domenica, all’angolo tra via Gioberti e via Nino Bixio. Poche ore dopo, il movimento “Imprese per Sanremo” ha scritto al sindaco parlando di un’“escalation” e chiedendo una presenza più fitta delle forze dell’ordine: meno posti di blocco generici, più controlli mirati nelle zone sensibili. Nella lettera compare anche l’ipotesi, definita estrema, dell’impiego dell’esercito e la disponibilità dei residenti a “passeggiare” in gruppo nei quartieri per riprendersi gli spazi, precisando che non si tratterebbe di ronde. In parallelo, il Sindaco Alessandro Mager ha condannato con fermezza il pestaggio ai danni di un giovane con disabilità, definendolo un atto “vile e inqualificabile”, e ha ricordato di aver già rappresentato in Prefettura – nel recente Comitato per l’Ordine e la Sicurezza – la necessità di rinforzi e di un intervento tempestivo e coordinato. Dal Comune, inoltre, viene richiamato il lavoro svolto su videosorveglianza e Polizia locale, con l’auspicio che lo Stato supporti con personale e mezzi aggiuntivi.
Che cosa c’è già (e cosa potrebbe arrivare)
Sul fronte dei provvedimenti in essere, a maggio è stata evidenziata l’efficacia dell’ordinanza anti‑alcol in strada, in un servizio che riportava 82 persone controllate in una sola giornata di attività straordinaria: un tassello di prevenzione che resta in vigore soprattutto nelle aree più delicate della movida. Sul cosa potrebbe arrivare, la settimana scorsa si è riunito in Prefettura il Comitato di Sicurezza dedicato proprio a Sanremo. Nella circostanza è stato messo nero su bianco l’obiettivo di attivare il Reparto Prevenzione Crimine e più in generale, di rafforzare gli organici delle forze dell’ordine, anche alla luce del fatto che molti episodi sarebbero riconducibili a un gruppo ristretto di soggetti già noti. La richiesta, partita dall’Amministrazione comunale, ha trovato una linea comune nel governo cittadino. Ora si attendono gli esiti operativi.
Le richieste dei commercianti e delle associazioni
Le categorie economiche hanno preso parola in diverse forme. “Imprese per Sanremo” chiede un salto di qualità nell’azione preventiva e l’eventuale impiego dell’Esercito per presidiare le zone calde. Confartigianato ha segnalato da settimane criticità specifiche: in via Corradi si parlerebbe di molestie e disturbo costante, mentre in via Piave si registrerebbero episodi di violenza. L’associazione ha accolto positivamente la richiesta del Sindaco al Prefetto di convocare un tavolo urgente. Dal fronte Confesercenti è arrivata più volte una apertura di credito alla linea del Comune: bene i primi segnali (più controlli, ordinanze), ma servono misure incisive e continuative e una cornice di legalità che tuteli chi lavora in regola. L’associazione ha anche sottolineato il valore economico e mediatico di Sanremo, invitando istituzioni e Prefettura a non abbassare la guardia proprio perché la città ha una notorietà internazionale da preservare.
La politica si muove: proposte, consensi e nodi aperti
Nel campo politico, la giornata odierna ha visto il PoloCivico schierarsi a sostegno della lettera di “Imprese per Sanremo”. Il movimento parla di “intervento urgente”, spinge per un attivarsi del Sindaco presso lo Stato centrale, e propone misure dure come la chiusura anticipata dei locali all’una e l’organizzazione di pattugliamenti volontari. Sono posizioni che dividono – anche per i profili legali e di ordine pubblico – ma che danno l’idea della pressione sociale sul tema. Già a fine agosto il Presidente del Consiglio comunale aveva espresso preoccupazione per la microcriminalità, mentre categorie e cittadini segnalavano risse e aggressioni in più punti della città, con la Questura che, dopo gli scontri della Notte Bianca di agosto, ha comminato sei Daspo e sei divieti di accesso ai locali. Segnali che, letti insieme, mostrano un quadro in cui le istituzioni stanno provando a irrigidire la risposta.
Le zone più delicate
Dalle segnalazioni raccolte emerge una geografia del rischio: via Corradi (movida, locali e vicoli di collegamento), via Piave (episodi di violenza e degrado), l’asse tra via Gioberti e via Nino Bixio – proprio dove si è consumata l’ultima aggressione – oltre ad alcune aree prossime a stazioni e fermate. Si tratta di luoghi con alta densità serale, transiti turistici e spazi che possono facilitare assembramenti e fughe. Proprio per questo, nelle riunioni in Prefettura si spinge per servizi dinamici e mirati più che per posti di blocco statici.
Che cosa significa “più controlli”
Pattuglie miste nelle fasce orarie critiche, presidi mobili nei punti caldi, utilizzo di telecamere e sistemi di lettura targhe dove possibile, rafforzamento dei controlli su alcolici e vetro nelle aree a maggiore rischio, con richiami puntuali alle regole per gli esercizi. Sulla base dell’esperienza dei mesi scorsi, la cadenza dei controlli straordinari e la coordinazione tra forze dell’ordine e Polizia locale sono l’elemento che fa la differenza. L’ordinanza anti‑alcol ha mostrato efficacia quando supportata da ispezioni a tappeto e comunicazioni preventive ai gestori. Sul tavolo, inoltre, c’è la richiesta del Reparto Prevenzione Crimine, in grado di affiancare le forze locali nei weekend e in occasione di eventi, e il tema dei rinforzi stagionali per coprire i turni notturni. Gli operatori, dal canto loro, chiedono anche presenza visibile nelle aree dei dehors e lungo gli assi pedonali.
Cosa possono fare cittadini e attività
Per i cittadini
Segnalare tempestivamente comportamenti molesti o violenti alle forze dell’ordine, indicando luogo, orario e direzione di fuga.
Evitare assembramenti intorno a liti o soggetti alterati e non diffondere video che possano intralciare le indagini o esporre minori e vittime.
Utilizzare i percorsi illuminati e nelle ore tardi della notte, muoversi in compagnia.
Per bar e locali
Richiamare con cartelli visibili le regole su alcol e vetro dove sono in vigore ordinanze, e dialogare con i vicini per un fronte comune di prevenzione.
Tenere a portata i contatti della Polizia locale e condividere orari di picco con gli operatori di sicurezza privata (ove presenti).
In caso di criticità ricorrenti in una via o piazza, inviare report sintetici al Comune per contribuire alla mappatura dei rischi.
Queste buone pratiche non sostituiscono l’azione delle istituzioni, ma la rafforzano, rendendo più mirate le decisioni.
Le prossime tappe e cosa aspettarsi
Dopo la riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza e l’appello del Sindaco, l’attenzione è ora sulle misure operative: l’eventuale impiego del Reparto Prevenzione Crimine, la frequenza dei controlli straordinari, e possibili integrazioni alle ordinanze già in vigore (fasce orarie, aree interessate). In parallelo, la politica locale continua a pronunciarsi: c’è chi spinge per chiusure anticipate nei weekend e chi propone percorsi partecipativi con scuole e associazioni, per non trasformare il centro in una zona blindata priva di socialità.
Uno sguardo di insieme
Sanremo è una città vetrina: turismo, eventi, movida e un centro storico che è salotto e biglietto da visita. È anche – come tutte le città turistiche – un ecosistema fragile, dove piccoli squilibri possono diventare micce. Gli ultimi episodi hanno messo in luce tre verità:
- la percezione conta quasi quanto i numeri: un singolo fatto grave può scuotere l’intera comunità;
- i controlli funzionano quando sono visibili, coordinati e costanti;
- la collaborazione tra istituzioni, categorie e cittadini è l’unica strada per soluzioni che durino nel tempo.
Sicurezza non significa solo sanzione, ma presenza e prevenzione: illuminazione efficace, spazi vissuti, percorsi puliti, regole chiare e rispettate. Se a questo si affiancano più pattuglie nei punti giusti e l’arrivo di rinforzi statali, il centro può tornare a essere ciò che dev’essere: un luogo aperto e accogliente, per chi lavora e per chi lo vive di giorno e di notte.
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