La tregua di Ferragosto ha reso meno pesante “l'incubo semafori” lungo l'Aurelia in zona La Vesca, con lo smantellamento provvisorio del cantiere Rivieracqua ai piedi del faro di Capo Verde, ma è già scattato il conto alla rovescia per la ripresa dei lavori. Che è fissata per lunedì 1 settembre, ripartendo dal punto in cui sono stati interrotti e andando avanti in direzione ponente, quindi verso il bivio con via Duca d'Aosta, la strada per frazione Poggio resa mitica dal tratto finale della Milano-Sanremo ciclistica. Ma è probabile che il semaforo-bis, rispetto a quello ormai stanziale del cantiere Anas per la messa in sicurezza della “collina che frana”, proprio all'altezza dell'incrocio in questione, venga rimesso in funzione (ora è lampeggiante, in una direzione e nell'altra) già verso la fine della prossima settimana, in modo da favorire l'allestimento del nuovo tronco lungo il quale proseguire gli scavi necessari alla sostituzione di estesi tratti dell'acquedotto del Roja. Ad eseguire i lavori stradali è l'impresa locale di costruzioni Silvano & C.

C'è ancora molto da fare, si profilano lunghi mesi di ulteriori disagi per la circolazione sull'arteria, ma da Palazzo Bellevue rimbalza (almeno) una buona notizia: non sarà più necessario chiudere l'Aurelia nel tratto tra l'imbocco del Poggio e l'ex bar-tabacchi vittima del movimento franoso (corso Mazzini per la toponomastica cittadina), come prevedeva l'ultimo lotto del cronoprogramma iniziale inviato allo stesso Comune e all'Anas. Il settore lavori pubblici, diretto dall'ingegnere Danilo Burastero, con responsabilità amministrativa affidata all'assessore Massimo Donzella, ha infatti individuato una soluzione per evitare il temutissimo stop totale al traffico (sarebbe durato non meno di 30 giorni): innalzare una barriera provvisoria composta da blocchi di cemento addossata al muro profondamente segnato da crepe che divide via Duca d'Aosta dalla statale. In tal modo, sarà possibile riaprire al traffico (in sicurezza) la porzione di carreggiata a monte inagibile da circa tre anni, per consentire a Rivieracqua di scavare in quella a valle (ora percorribile a senso unico alternato regolato da semafori) per sostituire la conduttura idrica agganciandosi al lotto realizzato con il primo step, dall'area prospiciente il piazzale Md-Conpibel-Iris al villaggio turistico La Vesca, e successiva estensione fino al culmine della rampa di sicurezza di strada Tre Ponti, budello balneare “sventrato” in precedenza.

Il piano, al quale ha lavorato in prima linea l'architetto comunale Anna Ricci, attende solo il placet definitivo da parte dell'Anas. Una formalità, a questo punto. Perché da settembre la pressione dei lavori si farà ancora più incombente sulla zona, con il via all'articolato intervento in capo al Comune sostenuto da fondi Pnrr ricevuti tramite la Regione: prevede la ricostruzione del muro fortemente lesionato per una lunghezza di 12 metri, grosso modo ai piedi della prima curva della salita per Poggio; la regimazione delle acque sotterranee in gran parte responsabili dell'instabilità; e il secondo (conclusivo) lotto della scogliera a protezione del piede del versante. Il tutto per una spesa intorno a 3,8 milioni. Il fatto che l'impresa subappaltatrice sia la Silvano & C. rende più semplice il coordinamento con il cantiere Rivieracqua, per il quale la stessa ditta è impegnata fin dal primo giorno.
E' molto probabile il blocco del traffico all'imbocco di via Duca d'Aosta durante la fase più invasiva del rifacimento del tratto di muro di sostegno fortemente lesionato (programmata con largo anticipo sul passaggio della Milano-Sanremo 2026), ma almeno si potrà continuare a circolare sull'Aurelia (corso Mazzini), sia pure sempre a senso unico alternato. Perché, purtroppo, dei semafori non si potrà fare a meno ancora a lungo, indicativamente fino alla prima metà del prossimo anno, fra un'opera e l'altra.














