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Attualità | 30 aprile 2025, 16:12

La Belle Epoque di Sanremo: i giardini, gioielli della riviera con gli studenti dell’Istituto agrario Ruffini-Aicardi

Tanto materiale e tanta conoscenza per i nostri giovani Tecnici del Territorio di domani e tanto ancora da scoprire con le prossime uscite sul territorio

“A scuola di cultura, storia e tradizioni”: questo il titolo del progetto ideato dalla prof. Fulvia Natta, docente di Italiano e Storia presso l’IIS Ruffini-Aicardi indirizzo Agrario di Sanremo.

Questa mattina i ragazzi delle classi quinte hanno partecipato ad un coinvolgente incontro che fa parte delle molteplici attività organizzate nell’ambito del progetto.

Presso Villa Ormond gli studenti sono stati guidati dal prof. Marco Alberti e della prof.ssa Francesca Pata alla scoperta delle piante “straniere” presenti nel parco, importate nella nostra città in massima parte proprio durante il periodo d’oro della Belle Epoque quando tutta l’élite del turismo mondiale guardava alla nostra città come meta ambita e molti estimatori del mondo vegetale trovavano nel nostro clima un alleato per la coltivazione di preziose ed insolite specie esotiche.

A seguire, presso il Floriseum, la Presidente di Italia Nostra sez. Sanremo-Valle Argentina “Libereso Guglielmi” Daniela Cassini ha illustrato lo sviluppo del turismo in Riviera con particolare riferimento alle comunità straniere, la nascita della ricettività alberghiera, delle ville storiche e dei relativi giardini.

Uno sguardo attento ad un patrimonio non solo da conoscere ma soprattutto da curare e preservare per traghettarlo come identità culturale alle generazioni future.

Grande interesse hai poi suscitato nei ragazzi l’antica Arte dell’intreccio dei Parmureli.

Claudio Littardi, da sempre legato al vasto mondo delle Palme ed in modo particolare alla loro presenza nella riviera di Ponente ha raccontato la lunga ed affascinante storia di questa antica tradizione mentre Maria Teresa Conterno e Gianfranco Borro, storici intrecciatori dell’Accademia del Parmurelu di Capitan Bresca hanno mostrato praticamente come intrecciare nei più svariati modi le foglie di queste piante.

Una giornata impegnativa, legata allo studio ma anche alla riflessione di quello che rappresentava per il mondo intero la nostra Riviera agli inizi del secolo scorso, la presenza di tutta la nobiltà mondiale in questo piccolo fazzoletto di Territorio, i primordi dell’Arte di accogliere, i primi giardini, la scoperta di manualità e gesti antichi che si tramandano da decenni generazione dopo generazione.

Tanto materiale e tanta conoscenza per i nostri giovani Tecnici del Territorio di domani e tanto ancora da scoprire con le prossime uscite sul territorio.

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