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Attualità | 08 settembre 2023, 19:28

'Ti ho detto no', flash mob e sfilata di "Non una di Meno" alle Vele di Imperia (foto)

In banchina per rispondere e lottare contro stupri, femminicidi, molestie e aggressioni

'Ti ho detto no', flash mob e sfilata di "Non una di Meno" alle Vele di Imperia (foto)

"Ti ho detto no", flash mob e sfilata di "Non una di Meno" del Ponente Ligure alle Vele di Imperia stasera in calata Anselmi.  

"Stiamo scendendo in piazza -scrivono le militanti -  per rispondere e lottare contro stupri, femminicidi, molestie, aggressioni, violenza istituzionale, narrazioni tossiche istituzionali e non, che si ripetono ogni giorno perché Caivano, Palermo, 80 femminicidi del 2023 non sono un fatto isolato, ma un fenomeno strutturale di questa società patriarcale e machista che vogliamo combattere tuttə insiemə.

Vogliamo farlo senza paura e con tutta la rabbia che abbiamo perché solo noi possiamo decidere cosa fare dei nostri corpi. Come ci vestiamo, dove andiamo, cosa ne facciamo, con chi decidiamo di condividerli è una scelta solo nostra. Vogliamo essere liberə di vivere le nostre vite come ci sentiamo di fare. E nessuno deve permettersi di giudicare e colpevolizzare.

E invece continua ad accadere con i media, interessati spesso solo ad una narrazione  morbosa e pornografica, come accaduto per Caivano e Palermo; accade nelle aule dei tribunali quando lə vittimə di violenza vengono trasformatə in colpevoli

E non è da meno il fenomeno Giambruno con il suo “se non ti ubriachi, non trovi i lupi”.

Deve essergli sfuggito, ma non ci stupisce, che i lupi sono l’espressione del patriarcato e della “cultura” dello stupro che ne è figlia"

"Tutto questo si può cambiare lottando per una società davvero transfemminista, antirazzista ed anticapitalista, non certo militarizzando le città come questo governo pensa di fare alimentando il fuoco della paura e dell’allarme. Siamo noi che dobbiamo:riprenderci le strade, pretendere il mantenimento e lo sviluppo di una sanità gratuita, accessibile a tutta, con personale non obiettore, con consultori attivi e funzionanti lottare per un’educazione femminista e laica nelle scuole, lottare per eliminare il gap gender nel mondo del lavoro e per il riconoscimento economico del lavoro di cura, che va retribuito.

E magari, perché no, anche arginare il ritorno di certi religiosi, come il vescovo Suetta, che dal suo piedistallo appoggia un governo fascista e razzista, fa proclami su aborto ed eutanasia, pretende di criticare i funerali che non gli piacciono e dimentica l’umanità che invece moltə di noi mettono nel combattere l’ennesimo prodotto di questo tipo di società che non vogliamo, la frontiera".

 

Diego David

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